22/11/2020 11:04
Come è nel calcio, così - o anche più furbo - era nel cinema. A raccontare il De Laurentiis produttore è Neri Parenti. Il regista cinematografico, che tante volte ha lavorato con il presidente del Napoli, parla a Il Fatto Quotidiano e rivela diversi aneddoti gustosi, come i metodi usati per convincere le star di Hollywood
I cinepanettoni hanno avuto, per anni, attori internazionali come Danny De Vito. Bravissimo Aurelio: li prendeva per cinque giorni di riprese, e costruiva l’offerta come una sorta di vacanza di lusso: vieni a Capri, andiamo in barca, poi a mangiare il pesce, ci rilassiamo e giriamo
In un film prodotto da De Laurentiis, Tifosi (con Nino D'Angelo) apparve anche Maradona
Diego era nel suo periodo più buio, quando aveva problemi di droga ed era circondato da personaggi loschi; accettò solo per soldi e con due patti: avrebbe deciso lui, anche all’improvviso, quando era disponibile, e nessuna scena con il pallone. Non semplice. Organizzammo due troupe, 12 ore ognuno. Io in perenne allerta. Diego era in parte conscio della sua condizione e si è scusato: gli volevano bene tutti
Infine un altro singolare ricordo di Neri Parenti
In Merry Christmas era sempre lì. Le maestranze avevano escogitato un trucco per parlarne male, senza il rischio di venir beccati: lo chiamavano ‘Manolo’, e aggiungevano ogni tipo di lamentela o insulto. Fino a quando De Laurentiis si convinse che ‘Manolo’ fosse della troupe e, preoccupato da tante lagne, convocò il direttore di produzione: ‘Questo tipo è dannoso. Licenzialo’.