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Napoli, un piano-B esiste ma potrebbe costare il posto a due titolarissimi

09/04/2018 13:28

Napoli, un piano-B esiste ma potrebbe costare il posto a due titolarissimi |  Sport e Vai

Sono tre anni che, a ogni scivolone (e non sono stati molti, ma ci sono stati, sia nelle coppe che in campionato) si rinnova il tormentone: il Napoli di Sarri non ha un piano-B. Orchestra sublime quando gli 11 titolarissimi sono al top, squadra prevedibile quando qualcuno dei migliori stecca. E che questo Napoli di oggi faccia fatica – fisicamente e mentalmente – non lo si può negare anche dopo l'adrenalinico successo sul Chievo, griffato coi gol di due “riservissime” come Milik e Diawara. Sarri un po' bluffa quando si lamenta del lungo periodo di stop dell'attaccante polacco, sa bene che da quando Mertens è esploso come centravanti (in coincidenza col primo infortunio dell'ex Ajax) avrebbe in ogni caso schierato raramente Milik, per non toccare quel meccanismo perfetto nato d'incanto. Così come se Diawara ha giocato dal 1' è solo perchè Jorginho era squalificato. Il piano-B, insomma, non c'è mai stato. Qualche rara e disperata volta si è vista una squadra diversa ma in 3 anni il 4-3-3 è sempre stata l'etichetta degli azzurri e non solo. Sempre o quasi degli stessi azzurri. Eppure proprio la gara col Chievo racconta che un piano-B (e forse non uno solo) esiste. E che va utilizzato se c'è chi non può far funzionare al meglio il piano-A. Milik non avrà ancora i 90' nelle gambe, è possibile, ma dove sta scritto che non possa iniziare la partita dall'inizio e uscire eventualmente dopo? Né la presenza dal 1' del polacco deve includere necessariamente la panchina per Mertens. Vuoi perchè qualche partita appannata si giustifica (specie se non lo si fa riposare mai), vuoi perchè con un'altra punta al fianco il belga potrebbe offrire altre varianti all'attacco del Napoli. Passare dunque dal 4-3-3 al 4-2-3-1 (di Beniteziana memoria) non è uno scandalo, né un rinnegare le proprie idee. Bensì adattarle al momento e alla condizione dei propri giocatori. Il nuovo modulo però potrebbe costare il posto a due dei “fedelissimi” di Sarri. Per sostenere un attacco con Callejon, Mertens e Insigne dietro Milik serve una mediana a due più fisica, e quella ideale potrebbe essere composta da Allan e Diawara con l'esclusione di Jorginho e Hamsik. Non certo una bocciatura, ma magari per la partita di San Siro col Milan un'idea per sorprendere gli avversari e sfruttare il felice momento di qualche riserva. A Milano mancherà anche Mario Rui, per cui si vedrà Maggio a destra con Hysaj a sinistra e mancherà quella spinta sulla sinistra dove si sviluppa l'80% delle manovre del Napoli. Motivo in più per cambiare. Un piano-B è possibile. Ma serve coraggio.

Stefano Grandi


Tags: napoli hamsik Jorginho

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