10/03/2018 09:16
E' bastata una sconfitta, una sola dopo una striscia di successi, per mettere in movimento l'egocentrismo di una frangia di tifo ultrà del Napoli che ieri ha fatto una piccola irruzione a Castelvolturno per invitare la squadra a non mollare nella lotta scudetto. Una considerazione che mai ha sfiorato il Napoli – né il tecnico, al di là delle sue parole un po' disfattiste, né tantomeno i giocatori che dall'inizio della stagione sono concentratissimi sull'obiettivo ma che non ha fermato lo sparuto gruppo di estremisti del tifo che, scortato dalla Polizia, ha ottenuto di parlare con Sarri e parte dei giocatori. Si sono soffermati in particolare con Reina che ha rassicurato tutti: nessuno si è arreso, e perchè poi visto che in attesa del recupero della Juve il Napoli è ancora primo? Tutto sarebbe rientrato nella semi-normalità se però gli ultrà non avessero avuto la bella idea di esporre uno striscione per esortare la squadra: “Fino all'ultima partita, giocatevi la vita”. L'antica quanto inspiegabile esigenza di esporre i pensieri in rima ha tirato uno scherzo di cattivo gusto a tutti: proprio nei giorni del lutto per la morte di Astori (in serata ieri gli striscioni all'Olimpico per Roma-Torino erano tutti per l'ex capitano viola morto domenica scorsa) parlare di “giocarsi la vita” per una partita suona in maniera sinistra. Un clamoroso autogol nei giorni del dolore: solo l'altroieri ci sono stati i funerali del capitano viola e ancora tutto il mondo del pallone è in lutto.
Stefano Grandi