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Napoli: Pavoletti avrà la 9, era di Higuain ma anche di Hoffer e Vargas

27/12/2016 12:52

Napoli: Pavoletti avrà la 9, era di Higuain ma anche di Hoffer e Vargas |  Sport e Vai

NAPOLI PAVOLETTI 9 HIGUAIN

Da oggi all'inizio del 2017 la parola d'ordine a Napoli si chiama Pavoletti. Il bomber bloccato da tempo, che aspetta l'ok delle visite mediche di domani a Villa Stuart dal professor Mariani per essere un giocatore azzurro a tutti gli effetti. Mattinata in clinica e poi – se tutto va bene – a Castelvolturno alla ripresa degli allenamenti per cominciare a familiarizzare con gli schemi di Sarri. Dovrebbe prendere la maglia numero 9 l'ormai ex Genoa, una maglia che pesa, una maglia che è stata negli ultimi tre anni di un certo Higuain, una maglia che ha una storia leggendaria. Indossata da tanti campioni (nella preistoria da Savoldi a Careca) ma anche da tanti flop.

NAPOLI PAVOLETTI 9 HIGUAIN AGOSTINI –Da quanto esiste la numerazione fissa nelle maglie, ovvero dal 1995-96 ad oggi, non v'è dubbio che il Pipita Higuain sia stato quello che l'ha maggiormente nobilitata. Eredità difficile per Pavoletti che dovrà vincere la concorrenza interna (oggi dello scatenato Mertens che falso o vero nueve che sia sta facendo sfracelli in quel ruolo, e domani di Milik quando sarà rientrato dall'infortunio) e la nota ritrosia di Sarri a inserire subito in squadra i nuovi acquisti. Se sta bene fisicamente Pavoletti potrà però davvero essere utile: non farà tutti i gol di Higuain ma onorerà al meglio quella numero 9 che è stata indossata da tanti campioni. Il primo ad indossarla da quando i numeri di maglia divennero fissi fu Massimo Agostini, detto il condor: poco amato dai tifosi, ma molto dal suo allenatore Boskov perchè tatticamente intelligente e dai piedi educati. La 9 poi passò di spalla in spalla in ordine cronologico a Bellucci, nell'anno disgraziato della retrocessione in serie B, poi a Murgita – che di gol ne segnò pochini e fu subito ceduto – e quindi a Stephan Schwoch che nell'anno della promozione in A divenne idolo delle curve. Per anni rimase lui il numero 9 perfetto nell'immaginario collettivo, anche se andò via subito. Quel numero 9 passò a Nicola Amoruso, tecnico ma non un campione che accendeva le folle, poi a Roberto Stellone, combattivo e concreto pur senza essere un fenomeno. Ancora negli anni 2000 toccò a un altro Savoldi, Gianluca figlio di quel Beppe mister 2 miliardi che negli anni 70 incendiava le folle.

NAPOLI PAVOLETTI 9 HIGUAIN SOSA –Per ritrovare un idolo vero bisogna aspettare l'arrivo in azzurro del Pampa Sosa, che accettò la serie C e la scommessa prospettatagli da Pierpaolo Marino finendo col conquistare il cuore della città. In serie A dopo di lui la 9 passò al Tanque, German Denis, che qualche bel ricordo l'ha lasciato ma senza incantare. Molto peggiò andò negli anni successivi. A gennaio 2010 la prese Giuseppe Mascara, rinforzo invernale che non bastò per coronare la rincorsa scudetto al Milan e che lasciò pochi ricordi degni di tal nome, poi toccò al flop-Vargas, visto e non visto prima di essere spedito in giro per il Mondo. Per una stagione lo prese anche Emanuele Calaiò: l'arciere nei suoi anni d'oro a Napoli aveva sempre indossato la n.11 ma quando tornò nella stagione 2012-2013 trovò libera la 9 e la prese anche se il suo momento magico era finito da tempo. L'ultimo è stato Higuain che quella maglia l'ha fatta brillare fino al record di gol in serie A, i 36 – e ultimi con la divisa azzurra – fatti l'anno scorso. Ora tocca a Pavoletti riscrivere la storia. Sperando che non sia come Hoffer o Vargas ma almeno con la stessa fortuna che ebbero Schwoch e Sosa.

Stefano Grandi


Tags: napoli vargas hoffer higuain Pavoletti

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