Napoli: E ora con Pavoletti chi esce di squadra? Insigne o Mertens?

NAPOLI PAVOLETTI –

Sembra chiuso – fortunatamente con largo anticipo – il casting per l'attaccante che il Napoli DEVE prendere a gennaio vuoi per sostituire l'infortunato Milik, vuoi per “liberare” Gabbiadini, nomen omen perchè l'ex Samp si sente davvero in Gabbia chiamato a svolgere un ruolo che non predilige e con un tecnico con non c'è feeling. Mancano pochi dettagli ma sembra tutto fatto per Pavoletti, nome seguito da tempo e che poteva venire già in estate. Ha il placet di Sarri, su di lui scommette il ds Giuntoli e nonostante non sia più giovanissimo (28 anni già compiuti) in un anno e mezzo ha dato garanzie tecniche e soprattutto di avere un fiuto del gol in area da bomber vero. Restano i dubbi sulle garanzie fisiche perchè nello stesso periodo in cui si è imposto all'attenzione generale ha collezionato una serie di problemi e di infortuni allarmante: 25 giorni di stop a settembre 2015 per una distorsione alla caviglia, 40 giorni di stop tra febbraio e marzo scorso per un infortunio al bicipite femorale, 17 giorni di stop tra marzo e aprile per un problema muscolare, 28 giorni di stop tra settembre ed ottobre per un infortunio alla coscia e infine l'ultimo guaio: la distorsione rimediata a novembre che lo tiene ancora fermo. Per ora parlano solo i numeri: 23 gol in 44 gare col Genoa.

NAPOLI PAVOLETTI INSIGNE - In estate pare che sia stato proprio lui a dire no al Napoli, temendo di marcire in panchina ma ora il bomber si sarebbe convinto ed avrebbe detto sì. La palla dunque passa a Sarri: da gennaio, con un Pavoletti in più, chi uscirà di squadra e come cambierà il Napoli? Ancor prima di capire come verrà gestita “l'alternanza” con Milik quando il polacco si presume a fine febbraio – sarà nuovamente disponibile e considerando che appare inipotizzabile un cambio di modulo (ad esempio il 4-2-3-1 che consetirebbe di sfruttare quasi tutto il potenziale offensivo) inizierà il gioco delle scelte difficili. Con Callejon di fatto insostituibile, uno tra Insigne e Mertens dovrebbe essere destinato alla panchina. A vedere il rendimento di entrambi ora come ora, già piange il cuore. Mertens si sta dimostrando fenomenale, è stato giustamente inserito anche nella squadra ideale Uefa della Champions nel tridente accanto a Messi e Cavani e si è scrollato di dosso quell'etichetta (falsa) di essere utile soprattutto a gara in corso. Anche Insigne, dopo una fase di appannamento, ha recuperato brillantezza e fiducia. E' tornato a segnare ed offre alternative di lusso alla manovra. Insomma un campione (si spera) in più ma anche una bella gatta da pelare per Sarri l'arrivo di Pavoletti. E proprio nella gestione di una rosa destinata a diventare sempre più ricca (ancora aspettano il loro turno Tonelli e Rog ma reclamano spazio anche i vari Maksimovic e Giaccherini per non dire di Jorginho retrocesso a riserva fissa da un giorno all'altro dopo l'exploit di Diawara) che l'attuale tecnico azzurro dovrà dimostrare di essere maturarato ed in grado di tenere gli equilibri interni di una grande squadra.

Fabrizio Piccolo