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Napoli, De Laurentiis chiede a Sarri risposte solo sul campo

24/09/2016 09:50

Napoli, De Laurentiis chiede a Sarri risposte solo sul campo |  Sport e Vai

NAPOLI DE LAURENTIIS SARRI

Fatti e non parole. Soprattutto non lamenti. Tre giorni di fuoco in casa Napoli tra De Laurentiis e Sarri da mercoledì, dopo Genoa-Napoli, a oggi con la tregua – si spera – visto che si gioca col Chievo. Fuoco che covava sotto la cenere, soprattutto da parte del tecnico che nelle rare occasioni in cui ha parlato da inizio stagione ha sempre lanciato qualche frecciata alla società. Fuoco che rischia di bruciare le concrete ambizioni di una squadra che sta ritrovando certezze dopo il doloroso addio di Higuain. Occorre impermeabilizzare lo spogliatoio, ma non è facile dopo i velenosi botta e risposta tra patron e tecnico. Anche il tweet di ieri, con cui si annunciava il rinnovo del contratto ad Albiol fino al 2020, conteneva un messaggio subliminale. Nell'indicare in se stesso, Chiavelli e Giuntoli gli autori di un altro colpo importante, De Laurentiis non intendeva parafrasare la “triade” juventina Agnelli-Marotta-Paratici, ma mandare un altro messaggio a Sarri. L'attuale tecnico aveva di fatto responsabilizzato la società chiedendo di esporsi e protestare contro gli arbitraggi: in pratica aveva messo a nudo lo spessore a suo dire fragile del club, privo di uomini di riferimento di peso (“non so neanche se Giuntoli è autorizzato a parlare”). La replica di De Laurentiis, nelle sfumature, è stata netta. La società c'è, ci sono lui, l'ad Chiavelli e il ds Giuntoli. E stanno facendo fatti.

NAPOLI DE LAURENTIIS SARRI E I RINNOVI - Come i tanti rinnovi già realizzati (Hamsik, Callejon, Koulibaly e ora Albiol) e quelli che stanno per arrivare (Hjsay, Mertens e Ghoulam). Ora tocca a Sarri invece far fruttare la rosa dopo i 128 milioni spesi sul mercato. In tanti ancora inutilizzati tra i nuovi arrivi: Giaccherini scalpita e potrebbe già entrare oggi col Chievo ma ci sono anche Diawara, Rog e Maksimovic che messi assieme sono costati un botto di soldi. De Laurentiis non vuole che facciano la fine di Grassi, preso a 11 milioni nello scorso gennaio e rimasto sempre a guardare. Si aspetta progressi sotto tutti i punti di vista, ivi compreso quello comportamentale. Meno lamenti, meno proteste, più risultati ove per risultato si intenda anche valorizzazione dell'organico. Sarri ieri è stato zitto, avrà ascoltato anche l'ironia di Allegri che ha ricordato come lui, il tecnico della Juventus, si è sempre presentato alle conferenze casomai era a scuola che faceva assenze, ma ora dovrà dare due risposte. La prima in campo, la seconda quando sarà chiamato ad uscire nell'impasse mediatico in cui si è cacciato.

Fabrizio Piccolo

 


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