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Moratti: Balotelli involuto rispetto a quand’era dell’Inter

03/12/2014 12:13

Moratti: Balotelli involuto rispetto a quand’era dell’Inter |  Sport e Vai

Ronaldo il fenomeno, il caso-Balotelli, il rapporto con Thohir, il sogno di comprare Totti. In un’intervista al Corriere della Sera Massimo Moratti ripercorre alcuni passaggi importanti della sua ricca stagione da presidente dell’Inter. Rivela perché ha deciso di farsi definitivamente da parte, confermando che il silenzio societario alle parole irrispettose di Mazzarri nei suoi confronti non gli piacque, e raccontando momenti indimenticabili. A partire dall’acquisto del brasiliano Ronaldo: “E’ è stato il miglior investimento dei miei 18 anni di presidenza interista, perché ci ha aperto il mondo; era fortissimo, irraggiungibile per talento e velocità e nessuno pensava che ce l’avremmo fatta a prenderlo, visto che era del Barcellona». Ma è rimasta una grandissima ammirazione anche per Ibrahimovic: «Ha doti straordinarie, ma soprattutto ti fa vincere. Con noi tre scudetti di seguito. Qualche giorno fa, stavo riguardando la partita con il Parma, sotto il diluvio nel maggio 2008. Ibrahimovic era stato grandissimo, ma non solo lui. Penso per esempio a Balotelli, che giocava all’ala. Mi spiace molto che stia attraversando un periodo così; ha avuto grandi opportunità, ma non è riuscito a raccogliere quanto avrebbe potuto. Si è involuto rispetto a quando giocava con l’Inter». Moratti non è più il presidente nerazzurro e spiega come è andata:«Non ho mai pensato di essere un presidente a vita e quando ho capito che era necessario cambiare, per ridare spinta alla società, ho deciso di cedere la maggioranza. Thohir è giovane, ha voglia di fare e di fare bene. La sua famiglia ha grandi disponibilità economiche; vuole comandare ed è giusto così. Con mio figlio e con Ghelfi abbiamo lasciato le cariche che avevamo perché si era creata una situazione non molto simpatica. Il silenzio dei dirigenti dopo le parole di Mazzarri su di me non è stato bellissimo. Ma sono amico di Thohir e questo episodio non ha incrinato i nostri rapporti che restano ottimi. Credo che ormai abbia capito che l’Inter è un club diverso da tutti gli altri. Unico. E vale per tutti: dirigenti, allenatori, giocatori. I tifosi interisti sono molto competenti, ma anche esigentissimi e non contemplano la modestia. Chi segue o fa sport ai massimi livelli non può puntare al decimo posto. Una volta un tifoso per strada mi ha detto: bisogna spendere di più. Aveva ragione. La scelta di Mancini, che è di Thohir e che a me è piaciuta, va in questo senso, così come mi è piaciuto che Mancini abbia parlato del terzo posto come di un obiettivo anomalo». Infine un ricordo su quando ha provato a comprare Totti:«Ero a Roma con il presidente Sensi, nel 2007; stavamo chiudendo per Chivu e gli buttai lì: se per caso vuoi cedere Totti, devi solo indicare la cifra. Ma lui senza nemmeno pensarci un secondo, mi aveva risposto: no, Totti resta qui, non lo cederò mai. E aveva ragione, anche se da noi Totti avrebbe vinto il Triplete, perché è un giocatore straordinario, cattivissimo in campo quando ci affronta, ma gentilissimo prima e dopo».

Stefano Grandi


Tags: moratti mazzarri totti balotelli ronaldo thohir

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