Montella: Al Milan cercammo Morata, Ringhio esagera contro di me

"Ho allenato 5-6 anni in serie A, ho più esperienza di chi dice che le mie squadre non hanno buona condizione fisica". Vincenzo Montella va all'attacco. L'ex tecnico del Milan parla prima in Spagna e poi alla Gazzetta e torna sul suo periodo in rossonero: "Kalinic mi è sempre piaciuto ed è stata la nostra prima scelta, poi venne anche Andrè Silva come alternativa anche se noi volevamo Morata. Non potevamo permettercelo, costava troppo".  Sulla fascia data a Bonucci rivela: "Gliel’aveva promessa la società. Io lo chiamai al telefono e gli dissi che si può essere leader anche senza fascia. La società mi costrinse a scegliere un giocatore del nuovo corso, e poteva anche essere giusto. Pensai a Leo e Biglia, che non fu proprio entusiasta dell’idea". Dopo l'esonero arrivò Gattuso che non lo ha mai chiamato: "No. Non ci siamo mai sentiti. Ho solo voluto dirgli che stava sbagliando a insistere sulla preparazione atletica nelle sue interviste, si stava esagerando su un aspetto che mi tocca profondamente. Lui sta facendo bene ma non è giusto toccare le mie competenze. Ho cinque-sei anni di esperienza in più di Serie A, penso di avere conoscenze maggiori di chi dice certe cose: dati alla mano sfido chiunque in un confronto pubblico sul tema. Un conto è quanto corri, un altro l’intensità che ci metti". In bacheca resta la Supercoppa Italiana vinta a Doha.  "Razionalmente sarei dovuto andar via dopo quella vittoria. Ma al Milan ero e sono legato e grato. La voglia di continuare era troppa, come l’orgoglio di aver sollevato un trofeo contro una squadra imbattibile, e la lucidità poca. Dico ancora grazie a Galliani per avermi scelto, e a Fassone e Mirabelli per avermi confermato. Ho saputo solo dopo che c’erano dubbi su di me, anche se dovevo leggere prima i messaggi di scarsa fiducia che filtravano tra le righe".