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Mondiali, Italia: Dopo il ko si riparte da Pepito Rossi e Florenzi

25/06/2014 10:10

Mondiali, Italia: Dopo il ko si riparte da Pepito Rossi e Florenzi |  Sport e Vai
La cronaca di un fallimento non annunciato lascia il posto già alle riflessioni sul futuro per l’Italia dopo un Mondiale amarissimo ed un’eliminazione che brucia. L’illusoria vittoria con l’Inghilterra aveva mascherato problemi sotto pelle, messi a nudo da Costa Rica ed Uruguay, che pure non sono apparse irresistibili ed ora sul banco degli imputati ci vanno quasi tutti. Se il ct Prandelli ed il presidente federale Abete si sono dimessi bisognerà comunque spiegare il perché di una spedizione così fallimentare. E’ vero che il secondo posto agli Europei di due anni fa aveva messo una toppa sui problemi del calcio italiano, che non sono mai stati colmati, ma Prandelli ha commesso troppi errori in questi anni. L’Italia è arrivata in Brasile senza sapere come avrebbe giocato, da due anni a questa parte la nazionale azzurra era senza identità tattica e la confusione si è accentuata proprio nel bel mezzo della manifestazione: con l’abiura nella gara decisiva al modulo adottato nelle prime due, con il dietrofront sulla coppia impossibile Balotelli-Immobile, con il passaggio alla difesa a cinque senza avere esterni di ruolo. Il tutto aggravato da sostituzioni incomprensibili contro un Uruguay che sembrava con le valigie in mano e che si è ritrovato incoraggiato e risollevato proprio dagli avversari. GLI ERRORI - Gli errori del ct però affondano anche nel passato, dalla ricerca ossessiva di naturalizzazioni a tutti i costi (i primi furono Amauri e Ledesma, sedotti e presto abbandonati) che fanno chiedere se davvero c’era bisogno di trasformare l’argentino Paletta in italiano pur di portarlo ai Mondiali. Discorso che vale anche per Thiago Motta. Le convocazioni dei 23 sono state poi l’ultimo atto destinato a far polemica, compresa la rinuncia ai “vecchi” come Totti, Gilardino o gli stessi Di Natale e Toni che pure erano risultate le migliori realtà a disposizione. Si chiude un capitolo, dunque, e se ne apre un altro che dovrà portare l’Italia a centrare le qualificazioni agli Europei del 2016 in Francia. In panchina i nomi che circolano sono quelli di Spalletti e Allegri ma oltre al ct la rivoluzione riguarda anche la squadra. CAMBIO DELLA GUARDIA – Per molti azzurri l’avventura con la maglia dell’Italia può dirsi conclusa. Discorso che vale per Pirlo, che ha annunciato già l’addio, ma che per ragioni anagrafiche potrebbe coinvolgere anche Barzagli e lo stesso Chiellini. Sicuramente non si vedrà più Cassano, peraltro impalpabile nelle due gare in cui è entrato così come il futuro di Balotelli resta un rebus. E’ ancora giovane ma è mai stato davvero forte? Il gruppo storico, da Buffon a De Rossi, lo ha scaricato più o meno esplicitamente. Pur senza far nomi è apparso evidente che i due senatori si riferissero a SuperMario quando hanno parlato di una nazionale cui occorrono uomini veri e non chi pensa solo alla propria immagine e a se stesso, campioni che fanno la differenza e non figurine. La rottura è certificata, si vedrà se il nuovo ct vorrà puntare ancora sul milanista. Di sicuro bussano per entrare (o rientrare) nel club Italia giocatori come Pepito Rossi, che sarà il punto fermo della nuova nazionale, Florenzi, forse Destro e Zaza. A questi si uniranno i giovani come Verratti, Insigne e De Sciglio, forse Darmian e Ranocchia. Un compito non semplice per il nuovo ct ma si riparte da zero o quasi, dopo 4 anni difficili e altalenanti che hanno avuto l’epilogo più triste e inatteso. Stefano Grandi  

Tags: rossi prandelli italia mondiali balotelli Chiellini pirlo Florenzi

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