Milik spiega come vive le voci su Cavani e i vari bomber

Gli infortuni e le operazioni sono ormai un ricordo ("Il tempo guarisce le ferite. Giocai a Bergamo con l'Atalanta prima dell'infortunio. Me ne sono ricordato quest'anno nel tunnel degli spogliatoi. Erano strane emozioni") e ora Arek Milik è completamente recuperato. Il bomber del Napoli parla al portale SportoweFakty, come si legge su Tuttonapoli, e dice: "Il Napoli è il miglior club in cui ho giocato. Non ho mai avuto problemi all'idea di sapere che Piatek, Cavani o un altro attaccante potesse venire al Napoli. Non mi importa. Piatek sta facendo qualcosa di speciale in Italia, ha avuto un avvio fantastico. Non c'è un'età per lasciare la Polonia: Szczesny aveva 16 anni quando è andato all'Arsenal, Lewandowski 21 al Borussia. Se sei mentalmente forte, sai come difenderti". Il rimpianto maggiore è quel gol sbagliato ad Anfield col Liverpool: "Dopo la partita, in hotel, Ancelotti si è avvicinato e mi ha detto di non pensarci troppo. Aveva ragione. Il calcio è questo: non possiamo riflettere troppo sul pazzato. In quel momento pensavo alla partita successiva col Cagliari: segnai al novantesimo su punizione. Mi alleno da quando ero all'Ajax. restavo in campo a fine allenamento per esercitarmi. Purtroppo al napoli per due anni non ho avuto la possibilità di dimostrarlo". Dopo gli elogi di prammatica ad Ancelotti ("Non avevo mai lavorato con un allenatore che non urla mai. A volte alza il tono della voce, ma si spegne subito. Carlo è un uomo calmo. Basta un suo sguardo per gestire lo stress. In campo siamo liberi di inventare. Non bada in modo eccessivo alla tattica. Ci aiuta a tirare fuori qualcosa in più") la chiusura è sul rinnovo: "I negoziati non sono ancora iniziati, ma lo faremo presto. Oggi non c'è nulla, ma considero l'idea di rinnovare. Qui sto bene e mi concentro sul presente. Uno degli obiettivi era la Coppa Italia, purtroppo abbiamo perso col Milan. Non sottovalutiamo l'Europa League, vogliamo arrivare in alto".