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Milan, Pioli racconta i segreti del successo: e ora la Champions...

27/05/2022 15:27

Milan, Pioli racconta i segreti del successo: e ora la Champions... |  Sport e Vai


"Ci abbiamo sempre creduto ma ci sono state due partite chiave: la rimonta nel derby e la vittoria in extremis contro la Lazio. Aver vinto le ultime sei gare, nonostante avessimo un calendario peggiore, ha dimostrato la nostra forza mentale". 

Con la festa scudetto ancora negli occhi ("E' stato incredibile, è una delle cose più belle che ti possa succedere: vedere i nostri tifosi felici è stato più gratificante di quello che abbiamo fatto"), Stefano Pioli continua a gustarsi il suo primo scudetto da allenatore. Una bella rivincita per chi spesso è stato definito un "perdente di successo". 

"Mi sono sempre sentito apprezzato dove ho lavorato, le etichette non mi interessano, ogni allenatore ha le sue idee - replica il tecnico rossonero, intervistato da 'As' - Sabato vedremo una finale di Champions con due grandi allenatori che hanno però idee diverse. Ci sono molte strade ma la soluzione migliore è sempre quella di mettere a loro agio i tuoi calciatori, sono quelli che fanno la differenza". E Pioli lo ha fatto con Theo Hernandez, che sotto la sua guida è definitivamente esploso. "Theo è un'ira di Dio, ha una forza e una determinazione incredibili"

"Quest'anno è diventato un giocatore più completo, gli ha fatto bene essere convocato dalla Francia perchè questo presume il fatto di essere arrivato a un livello alto. È già uno dei migliori esterni al mondo ma continuo a credere che abbia margini di crescita. Un Milan alla francese? I francesi hanno una caratteristica particolare: in campo non si arrendono mai, danno tutto. E quando lavoro con gente così, sto bene. Hanno alzato il livello del gruppo". 

Un altro ex Real, dopo un inizio incoraggiante, si è un po' perso.

"Molti dimenticano che Brahim è ancora giovane e che era la sua prima esperienza da titolare in una grande squadra - replica Pioli - è successa la stessa cosa a Tonali la scorsa stagione. Capita che davanti a pressioni così importanti ci siano alti e bassi. Ha iniziato alla grande, poi gli infortuni e il Covid gli hanno tolto fiducia, e forse anche qualche mia decisione. Ma è un grande giocatore, con tanta qualità e molto utile per il nostro modo di giocare. Vorrei restasse. Asensio? E' un grande giocatore ma è del Real Madrid e sono abbastanza contento dei miei calciatori per parlare di altri".

Dietro lo scudetto del Milan giovani di talento ma non solo. "Se lavori con i giovani hai bisogno di tempo ma siamo arrivati allo scudetto perchè persone come Zlatan, Giroud, Maignan e Florenzi sono stati per loro un punto di riferimento. C'è stato un mix perfetto, empatia fra tutti, e questo ci ha permesso di dare più del 100%". E anche chi sapeva che sarebbe andato via, come Kessie, non si è tirato indietro. 

E a proposito di Champions, il Milan aspira a fare molto meglio dopo l'ultimo posto nel girone.

"Le partite di quest'anno ci hanno insegnato molto e in più saremo in prima fascia. Siamo cresciuti e giocheremo con l'obiettivo di superare il girone", garantisce Pioi, che vede anche un campionato italiano in crescita. "Il livello della serie A si sta alzando grazie alle 'piccole', che stanno sviluppando un calcio più intenso e offensivo. Dobbiamo però avere meno pause durante le partite e meno perdite di tempo. In Europa l'intensità è più alta e questo lo paghiamo. Poi c'è anche una differenza in termini di investimenti importanti e questo inevitabilmente pesa".


Tags: milan scudetto pioli

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