21/10/2016 14:43
Forse neppure lui avrebbe immaginato che Milan-Juventus, in calendario alla nona giornata, sarebbe stata a tutti gli effetti una sfida scudetto. Vincenzo Montella in due mesi di campionato si è preso il Milan ed ha trasformato una squadra sfiduciata e mal costruita in una formazione d'alta classifica, anche grazie ai gol di Bacca. Quanto resisterà lassù la 'rivelazione' Milan? Una prima risposta potrà darla proprio la sfida di San Siro contro i bianconeri, che sin qui stanno facendo un campionato a parte.
"Si sta parlando troppo di cose belle, la trovo una cosa molto pericolosa in vista di questa partita", ammette senza mezzi termini Montella in conferenza stampa. "Non dobbiamo cadere nel tranello, dobbiamo tenere i piedi per terra. Siamo una squadra giovane, che deve giocare senza assilli. Anche in caso di risultato positivo, non sarebbe il Milan l'anti-Juve". Quindi una stilettata a Marotta, tra i più attivi negli ultimi giorni a riempire di belle parole i giovani rossoneri: "So che sono sinceri - sottolinea Montella - ma non possiamo distrarci. Ce ne stanno facendo un po' troppi, e non va bene. Ripeto, non ci casco in questo tranello".
Per isolare la squadra, Montella ha pronto un piano speciale: "Bisogna cercare di isolarsi e capire che abbiamo di fronte una partita importante, ma in realtà sarà molto più importante la sfida col Genoa a Marassi di martedì. Con la Juve spenderemo molte energie, fisiche e mentali. Secondo me la vera chiave di volta della nostra stagione, la sfida che ci farà capire se siamo o no in grado di reggere a certi livelli, sarà quella di Genova". Intanto con la Juventus Montella vuol vedere "umiltà, sacrificio e che si giochi da squadra, con compattezza e coraggio. Dovremo restare sereni, non è questa la sfida da vincere a tutti i costi per noi, ma ciò non vuol dire che non dobbiamo affrontarla con entusiasmo. A oggi non vedo una squadra che ci ha messo sotto come gioco e organizzazione, anche quando abbiamo perso". Infine un invinto a Niang e Suso: "Qualche gol in più ce lo dovrebbero garantire, abbiamo bisogno anche di loro".
Rino Dazzo