29/09/2016 08:38
Festa grande oggi in casa Milan. Sono ben due i personaggi legati indissolubilmente ai rossoneri a festeggiare il compleanno. Da una parte c'è Silvio Berlusconi che spegne 80 candeline. Dall'altra Andry Shevchenko che ne fa la metà, 40.
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Forse un po' più triste questo compleanno per l'ex Presidente del Consiglio che "ex" lo sta per diventare anche del Milan quando la trattativa per il passaggio del club ai cinesi sarà conclusa. Una lista lunghissima di vittorie al timone del Milan: otto scudetti, cinque Champions League, sei Supercoppe europee, una Coppa Italia, un Mondiale per Club, due Coppe Interncontinentali, sei Supercoppe Italiane e per finire, come ciliegina, anche sette Palloni d'Oro. Da Arrigo Sacchi a Carlo Ancelotti passando per Fabio Capello gli allenatori su cui lui ha scommesso vincendo a dismisura in Italia e nel mondo senza dimenticare Zaccheroni e Allegri che gli han portato in dote uno scudetto a testa. Ci vorrebbe un server intero per elencare i campioni che con Berlusconi hanno indossato la maglia rossonera, trio olandese Rijkaard-Van Basten-Gullit, ma anche Inzaghi, Baresi, Maldini, Costacurta, Albertini, Gattuso, Rui Costa, Seedorf e sicuramente ne stiamo dimenticando a decine.
Kakà: "Presidente Berlusconi, prima di tutto vorrei ancora una volta ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me e per il Milan, il club che tanto amiamo. Tantissimi auguri, che Dio ti benedica tantissimo. Un abbraccio e grazie di tutto". Francesco Totti: "Volevo farle tanti auguri per i suoi 80 anni. Io sto a metà e fra un po' la raggiungerò. Siamo tutte e due della Bilancia, siamo due persone che sono andate sempre d'accordo e ci stimiamo entrambi. Un abbraccio e tanti auguri di nuovo". Shevchenko: "Per i suoi tanti 80 anni volevo farle tanti auguri di felicità e salute. Tutto il bene che lui ha fatto per me, per la mia famiglia e per tutti noi vorrei gli tornasse indietro. Tanti auguri Presidente".
Da festeggiante a festeggiato. Già perchè l'ex attaccante ucraino compie oggi 40 anni. Partito da Kiev è diventato l’attaccante più forte del mondo nel 2004 con il Pallone d’Oro alzato al cielo. 173 gol in 296 presenze con la maglia rossonera e quel rigore segnato a Buffon nella Champions del 2003 che ha fatto alzare al Milan la Coppa Campioni ancora per una volta.
L. F.