Milan, il destino di Gattuso nelle due gare con Inter e Fiorentina

Sembra incredibile, ma la panchina di Gennaro Gattuso è già a rischio. In un mese il tecnico calabrese non è riuscito a rivoltare il Milan. Anzi. L'impressione, condivisa probabilmente dalla stessa dirigenza rossonera, dalla proprietà cinese al duo Fassone-Mirabelli, è che con Montella in panca sarebbe arrivato qualche punticino in più, utile per lo meno ad affrontare un Natale più sereno e con una posizione di classifica meno mortificante, lontana addirittura da un piazzamento in Europa League.

"NON SONO IO IL PROBLEMA" - In conferenza stampa Gattuso ha fatto mea culpa e ha sottolineato di non pensare minimamente alle dimissioni, nonostante i fischi fragorosi di San Siro. Il Milan continua a denotare fragilità e incapacità di reagire, ma per il tecnico i problemi sono altri. "Non sono io il problema, il fatto è che non siamo una squadra". Forse Ringhio credeva che la missione sarebbe stata più semplice, quando ha accettato la promozione a head coach il mese scorso. Fatto sta che ora nel calderone c'è pure lui e la pazienza dei tifosi è ormai ai minimi termini. Se dovesse fallire anche con Inter in Coppa Italia e Fiorentina in campionato, la panchina di Gattuso potrebbe essere a rischio.

IL SUMMIT - Negli spogliatoi, subito dopo la disfatta con l'Atalanta, Fassone e Mirabelli hanno incontrato Gattuso per fare il punto. Ribadita la fiducia, piena ma non più tanto incondizionata. All'orizzonte uno scenario clamoroso, il possibile ritorno di Montella, magari approfittando della 'strana' pausa di gennaio che fermerà il campionato per 15 giorni subito dopo l'Epifania. Improponibile l'arrivo di altri tecnici più blasonati, come Ancelotti, che non si impelagherebbe mai in una situazione così delicata come quella rossonera.