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Milan, Galliani: Solo un allenatore non lo scelsi io

27/06/2020 10:58

Milan, Galliani: Solo un allenatore non lo scelsi io |  Sport e Vai

Galliani del Milan del presente non dice niente da mesi. Una scelta precisa dettata da un'etica superiore: mai commentare le vicende di un club dove non lavori più. Quando si tratta di parlare del Milan del passato però Galliani è un fiume in piena ed intervistato da SportWeek apre il baule dei ricordi. "Nel 2010 porto Max Allegri ad Arcore da Berlusconi. Tra me e il presidente ha sempre funzionato così: l’allenatore lo propongo io, ma lo sceglie lui. Solo Sacchi è stata una sua intuizione al cento per cento. Dunque, gli presento Allegri la sera in cui l’Inter vince la Champions a Madrid. A me Allegri piaceva: per come giocava il suo Cagliari e per l’eleganza della sua persona. “Un giorno verrai al Milan”, gli ripetevo".

Galliani e la scelta degli allenatori

Galliani prosegue su Allegri: "Aveva il phisique du role per allenare il Milan. Dei suoi anni ricordo con gusto la vittoria della Supercoppa a Pechino sull’Inter: 2-1 dopo aver chiuso sotto il primo tempo. Ma, non me ne voglia Max, la storia del Milan è stata contrassegnata da tre allenatori: Sacchi, Capello e Ancelotti, uno per decennio. Così, il giocatore che mi faceva diventare pazzo era Van Basten. Baresi e Maldini, Kakà e Sheva, sono a un’incollatura, ma gli stanno dietro. A 28 anni, quando si ritirò, aveva già vinto tre Palloni d’Oro . Lo scongiurammo fino all'ultimo di non operarsi a quella maledetta caviglia".

Galliani e la Champions 2012

Galliani tra i ricordi più belli inserisce ovviamente la Champions 2012 vinta nella finale con la Juve: "Quei sei giorni dal 7 al 13 maggio 2003 sono stati i più intensi che abbia mai vissuto da dirigente. La prima volta nella storia che due squadre italiane si affrontano in una semifinale di Champions. Milano era in apnea". Poi la finale con la Juve: "Che finale, con il rigore decisivo di Sheva…In questi giorni vado in giro con una mascherina che mi ha regalato lui stesso nei giorni della pandemia, sopra ha stampata la foto di quel rigore con cui batte Buffon e ci fa vincere la Coppa".

Galliani e la prima Coppa dei Campioni

La prima Coppa però è indimenticabile per Galliani: "Novantamila spettatori al Camp Nou, tutti milanisti perchè in Romania c'era ancora la dittatura di Ceausescu e quindi dal Paese non usciva nessuno. La nostra prima Coppa dei Campioni, vent'anni dopo l’ultima. Paolo Maldini che subentra al padre Cesare nell’albo d’oro, i quattro gol, due a testa, di Gullit e Van Basten. Berlusconi portato in trionfo. Devo andarci piano, se no il cuore martella ancora troppo forte nel petto".


Tags: milan GALLIANI allegri

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