Mbappè minaccia la Juve: Sogno un gol a Buffon

Per i tifosi della Juventus sta diventando un mezzo incubo: l'equazione Monaco-Mbappè è l'ossessione di questi giorni di vigilia che separano i bianconeri dall'andata di semifinale col Monaco. Il baby-bomber sta incantando l'Europa e si confessa al sito dell'Uefa: “Buffon è un portiere che ha lasciato il segno nella storia di questo sport, ed è uno dei migliori al mondo. Sono contento di giocare contro di lui. Ogni giorno lavori per affrontare giocatori come lui, e quando hai l'occasione di giocarci contro, vuoi dare il tuo meglio per batterli. La Juventus è un grande club. Tutti conoscono la sua storia, i grandi calciatori che sono passati di lì e quelli che ci giocano tutt'oggi. È una grande squadra e ha eliminato il Barcellona che era tra i favoriti. I bianconeri hanno dimostrato di avere le carte in regola per vincere la competizione, ma anche noi abbiamo tutto ciò che serve e faremo di tutto per arrivare in finale”. L'attaccante ricostruisce la favola-Monaco in questa Champions: “Siamo riusciti a superare la fase a gironi e poi abbiamo affrontato il Manchester City che è una delle migliori squadre d'Europa. Contro di loro abbiamo giocato due partite di altissima qualità, con tanti gol e tanto divertimento, e ci siamo qualificati al turno successivo col 3-1 in casa. Poi ci è capitato il Dortmund, e adesso in semifinale la Juventus. Il mio ricordo più bello è legato alla gara di ritorno col City perché quella è stata la mia prima da titolare. Ricordo che ho sentito la musica quando sono entrato in campo. È stato davvero speciale. Ho grandi ricordi di quel momento. Sin da quando ero un bambino ho sempre sognato di giocare in Champions League. Volevo vedere tutte le partite, e anche adesso non me ne perdo una quando posso, quindi giocare la Champions League è un piacere immenso per me”. Nella crescita di Mbappè stato fondamentale Radamel Falcao: “Certamente. Penso di essere il più fortunato dei miei compagni perché sono appena all'inizio della mia carriera e gioco accanto a un top player come Radamel. Lui ha lasciato il segno nella storia di questo sport e ha segnato un'infinità di gol. Giochiamo col 4-4-2 – e il mister schiera Radamel, che è un centravanti puro, e me che gioco più largo. Mi piace fare molto movimento in campo, e così il mister mi concede la libertà di muovermi. Sono libero di andare a sinistra, a destra o al centro. È un qualcosa che mi piace davvero fare in campo, quindi non posso che ringraziare il mister per questo”.

Stefano Grandi