Mancini sta con Ancelotti: In Italia manca cultura sportiva

Chi va a giocare o allenare all'estero e poi torna in Italia è sempre contento da un lato, perchè la nostalgia c'è sempre anche quando sei ricco, famoso e affermato ma c'è un comun denominatore che risalta in maniera evidente. L'Italia del calcio è bella ma ha un enorme difetto, rispetto a tanti altri paesi è arretratissima come fair-play e cultura sportiva. Carlo Ancelotti mancava da 9 anni dall'Italia, oggi al Napoli è felice per il gruppo che ha trovato e non rimpiange club più prestigiosi come Real o Chelsea ma sì che rimpiange la sportività di Premier, Liga, Bundesliga e Ligue1 come ha detto di recente: “A livello tecnico rimaniamo sempre molto competitivi e rispettati in tutto il mondo, anche se non c'è grande qualità e tanti talenti in giro. La grossa differenza che ho notato è a livello di infrastrutture e di carenza culturale. In giro per l'Europa ho visto infrastrutture bellissime e stadi pieni, ma soprattutto ho assaporato la vera rivalità sportiva. Ecco, su questo punto siamo davvero indietro anni luce. Sono tornato in Italia a distanza di anni ma ancora mi tocca sentire insulti di ogni tipo dentro gli stadi. Bisogna finirla: non si tratta di rivalità ma di maleducazione. La rinascita deve partire anche da qui". Su questa linea si accoda anche Roberto Mancini. Nella esede delle Poste Italiane, dove si è svolta la premiazione dei campioni “Azzurri partner cup” il c.t., dopo essere tornato sulla vittoria dell'Italia contro la Polonia (“non esiste un problema centravanti, ma dobbiamo solo lavorare tanto insieme per migliorare qualità di gioco e intesa. Cominciamo a vedere i primi frutti ma il lavoro è lungo. Non mi sono abbattuto prima, non mi esalto ora”) ha sottolineato come nei nostri stadi imperino ignoranza e maleducazione, proprio come aveva sottolineato nei giorni scorsi Carlo Ancelotti. “Ha ragione Carlo, anche io allenando in Premier mi sono reso conto come li ci sia una grande cultura sportiva. Dobbiamo ancora fare molta strada noi in Italia e non bisogna sottovalutare il problema”.