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Maldini: Messi meglio di Cr7, Sacchi geniale, Gattuso coraggioso e poi...

13/10/2018 13:18

Maldini: Messi meglio di Cr7, Sacchi geniale, Gattuso coraggioso e poi... |  Sport e Vai

Il Milan di ieri, di oggi e di domani, ma anche il momento del calcio italiano, la rivalità Messi-Ronaldo, la sua carriera, i rivali più forti e gli allenatori che gli hanno dato tanto. Al Festival dello Sport de La Gazzetta dello Sport, Paolo Maldini, direttore sviluppo strategico area sport del Milan, ha parlato di tutto. Massima fiducia in Gattuso: “Ha un grande senso d'appartenenza, che è ciò che vogliamo trasmettere noi in dirigenza. L'immagine di Rino sta cambiando. Prima era solo tutta grinta, ero nei comportamenti e nelle cose che dice ha fatto un salto di qualità enorme. Non a caso ha la nostra fiducia. È stato coraggioso a diventare allenatore. Ma Rino ha conoscenza calcistica e sa ascoltare, per un allenatore giovane è fondamentale per la gestione dei calciatori e per la gestione del rapporto con la società". Oggi è un dirigente ma Maldini ricorda tutto della sua carriera da giocatore e bandiera del Milan: "Quando arrivai al Milan, mi chiesero che ruolo avessi ma io non ne avevo perché fino ad allora giocavo solo in oratorio. C'era libero il ruolo di ala destra, ho giocato lì e mi fecero fermare subito. Quello è stato il mio primo approccio alla storia rossonera, a 16 anni quando esordii non pensavo di poter essere in grado di giocare in Serie A. Una volta conclusa la partita, mi son detto che potevo farcela. C'era incoscienza, anche nell'allenatore che mi mise dentro a 16 anni, e poi la consapevolezza di potercela fare". Da Sacchi a Capello ed Ancelotti, Maldini ha vissuto le tante facce di allenatori vincenti: “Sacchi per noi era fondamentale, ambizioso e con tante idee. Con una maniera rivoluzionaria di allenare. Arrivò al Milan nel momento giusto. Era talmente maniacale che lui stesso ne rimase prigioniero. Probabilmente lo stress lo ha consumato tanto, spesso le persone geniali sono così, alcuni suoi principi di base rimarranno sempre attuali. Io ho sempre pensato perché non avessimo vinto tanto in Italia come facevamo in Europa. Probabilmente perché lui voleva giocare in qualsiasi condizione (fisica, avversario, climatica) alla stessa maniera e può essere un limite. Ma grazie a quella stessa tipologia di gioco, puoi arrivare a livelli alti nel mondo.Capello è stato manager e anche grande allenatore. Quando era allenatore, lo era al 100%. Sacchi era più pressante, io ancora gli incubi... Ero molto giovane ed è stato un insegnamento continuo. Noi parliamo di Sacchi, Capello e Ancelotti, ma tutto per me iniziò con Liedholm che mi insegnò a giocare a calcio e mi lanciò. Dobbiamo fare un passo indietro e riconoscergli di aver iniziato questa grande epoca del Milan". Anche con Ancelotti tanti bei ricordi: “Carlo è un maestro nel gestire il gruppo. Un amico, un ex compagno e quel periodo riuscì a godermelo al meglio, tutto quello che poteva regalarmi il calcio. A Parma non voleva uscire dal suo schema, quell'esperienza ha fatto sì che una squadra ben inquadrata lui potesse vederla in altra maniera. Lui ora a Napoli ha cambiato posizioni a gente già affermata in altri ruoli, come Insigne ed Hamsik. Porterà tanti successi". Dopo un pensiero su Berlusconi ("Presidente. Il Mio presidente. Visionario. È arrivato dicendoci che saremmo diventati i più forti al mondo. Ridevamo tutti. Arrivavamo da anni negativi, non avevamo ben preciso cosa potesse portarci di nuovo") Maldini parla degli avversari più forti: "Maradona era qualcosa di diverso, ho affrontato anche Platini che era campionissimo ma Maradona era Maradona. Poi dico Ronaldo dell'Inter, sapeva fare ogni cosa. E poi... Posso mettere un italiano, dico Totti. Anche se le nostre sfide sono state legate sono a competizioni nazionali. Messi o Ronaldo? Non voglio togliere nulla a Cristiano perché è fenomenale, ma dico Messi. È l'essenza del calcio, anche per come si comporta in campo quando viene picchiato e si lamenta poco. Negli ultimi quindici anni è stato il più forte in assoluto".


Tags: ronaldo maldini sacchi

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