Lazio, Reja predica nel deserto: “Lotito e tifosi, fate pace”

Se da un lato è stato un bene che a vedere la Lazio perdere in casa contro l'Atalanta c’erano solo poche migliaia di anime all’Olimpico dall’altro a preoccupare il club biancoceleste è la scollatura sempre più profonda tra la tifoseria e il presidente Lotito. Dopo le contestazioni a suon di cartelli e striscioni nell’ultima gara interna contro il Sassuolo oggi i sostenitori laziali hanno scelto la strada della defezione, lasciando sola la squadra. Un deserto lo stadio, oggi. Una situazione che il tecnico Reja subisce con dolore: “Con un clima così era davvero difficile giocare. Bisogna avvicinarsi, sia da una parte che dall'altra, per mollare un po', per un po' di buon senso e ritrovare una situazione adeguata, perche così tutte le squadre che vengono all'Olimpico trovano un vantaggio. Oggi era una partita da 0-0 ed è stato difficile riprendere la gara. Mi dispiace soprattutto perché dopo aver fatto una grande rimonta era il momento di fare il passo decisivo verso le posizioni che contano. Un peccato perché nel primo tempo qualcosina in più l'abbiamo fatta, soprattutto giocando sulle fasce, mettendo in mezzo palloni importanti. Poi, però, dopo l'espulsione di Candreva si è fatto tutto più difficile e mi spiace per i pochi tifosi venuti e che meritavano qualcosa di più. E peccato perché eravamo in corsa per raggiungere certe posizioni in classifica importanti e non è andata bene".  Reja però non cerca scuse: “Vista la prestazione è chiaro che ci sono rimasto male: cercavamo un salto importante. Questa è una prestazione non all’altezza. Naturalmente chiedo scusa a quei pochi che sono venuti a tifare, non abbiamo fatto bene. Tutto sommato questo era un periodo buono, a livello di risultati e di gioco: era il momento di fare il passo in avanti e così non è stato”.