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Lazio, Lotito: Petkovic valorizzato da noi, ci ha tradito

05/01/2014 15:36

Lazio, Lotito: Petkovic valorizzato da noi, ci ha tradito |  Sport e Vai

C’è un convitato di pietra alla prima conferenza di Reja come allenatore della Lazio. Troppo traumatico e ancora non del tutto risolto il divorzio con Petkovic, inevitabile che le spiegazioni sull’iter che ha portato al licenziamento del tecnico di Sarajevo fossero il piatto forte dell’incontro con la stampa ancor più della gara di domani con l’Inter. Lotito è un fiume in piena. Parla di tradimento, di fiducia non corrisposta, di risultati disastrosi e di mancanza di sincerità. Il numero uno del club biancoceleste attacca: “Le persone non si finiscono mai di conoscere, io rispetto quello che mi si dice, sono abituato a dire la verità. Quando mi spronavano a cambiare allenatore perché arrivavano rumors sulla Svizzera, Petkovic mi ha risposto che erano tutte invenzioni. Perché non dovrei credere a quello che mi viene detto dal mio allenatore? La scelta all'epoca era basata su alcuni principi e valori che ora sono venuti a meno, con il tempo ho capito cose che prima non avevo capito. Non mi sento di aver disatteso nessun impegno, anzi l'ho sostenuto nei momenti di difficolta anche lo scorso anno. La società gli ha offerto anche il rinnovo di contratto, cosa che è stata declinata. Sono stato sorpreso perché sono abituato a mantenere gli impegni. Da gennaio a gennaio uno poi si rende conto che il rendimento è stato disastroso. Il girone di ritorno della passata stagione mi sono speso molto per sostenerlo, non voglio rivendicare meriti ma se non fossi intervenuto forse non avremmo nemmeno ottenuto i risultati poi alla fine ottenuti. Si era creata una situazione di rispetto, ma di non soddisfazione. Ho sostenuto Petkovic perché lo ritenevo una persona meritevole. Poi i fatti hanno cambiato la mia valutazione, quelle considerazioni sulla persona sono venute meno, lui ha detto cose destituite di fondamento. Ho capito che si perseguiva esclusivamente un interesse personale. Prima di Verona Petkovic aveva svuotato tutto l'armadietto, già sapeva di dover uscire, ma io non gli avevo detto niente. Io Reja l'ho contattato soltanto all'ultimo, mi sono comportato in modo corretto. La Lazio ha sempre vinto i suoi contenziosi, almeno il 90% delle volte. Se fosse voluto andare via, sarebbe bastato dirlo senza poi lasciare la società scoperta. Ho parlato per giorni con lo spogliatoio, poi in campo vedevo moduli bizzarri. Non so se il suo intento era quello di farsi cacciare”. Il presidente della Lazio si prende i meriti di aver valorizzato Petkovic:Ho preso una persona sconosciuta, dopo di che l'abbiamo inventata dal punto di vista mediatico e abbiamo avuto dei risultati fino a gennaio. Anche il girone di ritorno siamo andati comunque bene in Europa League e vinto la Coppa Italia. Abbiamo inseriti nuovi giocatori, lui ha detto che avrebbe dovuto trovare il modulo migliore ma l'automatismo di una squadra non si acquista in un giorno. Vinicius non è mai stato messo in campo, ma secondo me è un buon giocatore. Reja l'ha detto ora anche pubblicamente, questi sono giocatori che hanno grandi potenzialità. Keita ha fatto 4 partite dopo tanti sproni, Felipe Anderson pochi spezzoni. Se non si crea un assetto stabile dove ci sono delle gerarchie legate al merito, la squadra va in confusione e non c'è serenità”. Sul tema del rinnovo a Petkovic interviene il ds Tare:Eravamo d'accordo che dopo il primo anno in caso di buoni risultati ci saremmo incontrati per rinnovare e migliorare il suo contratto e quello dello staff tecnico. E' successo dopo la vittoria di Coppa Italia, ma lui ha preferito rifiutare. Sapevo che andavamo verso una strada rischiosa, abbiamo dato credito e fiducia al professionista. E' mancata chiarezza, sincerità da parte sua. Il patto era quello di andare avanti insieme e di essere sempre sinceri”. Lotito ci mette il carico da novanta: “Il primo semestre c'era un allenatore motivato che portava avanti gli interessi della società. Poi forse gli stava stretta la Lazio visto che era aumentata troppo la sua autostima. Noi avevamo vinto quattro partite di seguito per un intervento della società, andiamo a Trieste con il Cagliari e perdiamo in modo indecoroso. La domenica successiva avevamo il derby di Coppa, Petkovic aveva dato riposo fino a mercoledì. Io ho imposto il ritiro, ho parlato con il Capitano e la squadra. Poi a Norcia l'allenatore ha detto che era positiva la mia decisione. I giocatori sono tornati a Formello come reduci dal fronte, ho obbligato anche mia moglie e mio figlio a venire qui al centro sportivo insieme alle famiglie di tutti i giocatori. Lì c'è stata l'inversione di rotta,abbiamo vinto la Coppa ed è sparito tutto il resto. L'unico errore nostro è quello di avere dato credito a una persona. Quello di Petkovic è stato un tradimento vero. La buonuscita?Hanno proposto loro una risoluzione consensuale, i miei collaboratori hanno ascoltato quello che aveva da dirci Petkovic. Voleva i soldi anticipati fino a marzo e il tfr, poi ha ripensato anche su questo e rinnegato quello che voleva sottoscrivere. Noi non abbiamo proposto niente, sono loro che hanno fatto delle proposte”.

Stefano Grandi

 

 


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