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La favola di baby-Mou, il 31enne Nagelsmann sfida il Guru Guardiola in Champions

01/10/2018 09:02

La favola di baby-Mou, il 31enne Nagelsmann sfida il Guru Guardiola in Champions |  Sport e Vai

Sentirla a casa sua, quella musichetta della Champions, è un'altra cosa. Dopo il debutto in Ucraina con lo Shakhtar dove, a dispetto dei pronostici, ha strappato un 2-2 d'oro, per Julian Nagelsmann arriva il giorno della prima volta nel suo stadio. Baby Mou, come lo chiamano, contro il Guru Pep. Il 31enne venuto dal basso contro lo stregone Guardiola: bella storia quella che sta regalando l'Hoffenheim con il suo tecnico bambino che di fronte si ritroverà in campo campioni più grandi, più esperti e più vincenti di lui. Chi lo conosce da tempo in verità lo chiama Big Julian, perchè i suoi metodi sono da Santone 2.0 altro che deb. Peccato che non possa applaudirlo il padre, morto suicida 11 anni fa proprio mentre lui lasciava il calcio giocato per infortunio e dedicarsi a studiarlo dalla panchina. Nagelsmann è la versione moderna del Mago delle panchine: si affida al tech, a un’app che valuta la condizione psicofisica dell’atleta, con parametri comunicati allo staff via smartphone che riferiscono sull’alimentazione, riposo, stress fisico. E sempre attraverso la tecnologia – nel centro tecnico dell’Hoffenheim, Sinsheimer Strasse – i calciatori si allenano osservando i loro movimenti ma anche le caratteristiche degli avversari su un megaschermo piazzato a metà campo: piccoli segmenti filmati, spezzettati. Nessuna maniacalità, però: in fin dei conti ha solo 31 anni e allora spazio anche allo svago per i suoi giocatori che dopo gli allenamenti possono metter mano a consolle e joystick, con i videogiochi. Qualche partita alla PlayStation e poi tutti nella gabbia, nel Footbonaut, uno spazio con tante porte e con palloni sparati contro i calciatori ad altezze diverse. Attraverso un suono gli atleti capiscono da dove arriverà la sfera scagliata dallo sparapalloni, che deve essere controllata e calciata nella porticina che s’illumina. L’Hoffenheim è approdato per la prima volta in Bundesliga nel 2008 e se ora è nella coppa dei Grandi il merito maggiore è proprio del suo allenatore. Nessuna stella ma tanti buoni giocatori, a partire dalla punta Andrej Kramaric, passando per l'esterno a tutta fascia, destra, Pavel Kaderabek. Adesso di fronte ci sarà il City dei Fenomeni e il tecnico forse più bravo di tutti, quel Guardiola che pure iniziò la scalata da under 30, a 37 anni quando gli fu affidato il Barcellona. Baby Mou non trema, il suo futuro ce l'ha chiaro: far continuare la favola Hoffenheim per quest'altro anno, poi continuare la sua crescita al Lipsia con cui ha già firmato per la prossima stagione. E poi magari emigrare in Premier o in Liga alla ricerca di sogni ancor più grandi.

 


Tags: city guardiola hoffenheim

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