Krol: A Napoli gli anni più belli, meglio del calcio totale olandese

«Quei quattro anni a Napoli sono stati i più belli della mia carriera». Rudy Krol si confessa al Corriere della Sera ed esalta il periodo a inizio anni 80 con la maglia azzurra, assicurando che è stato superiore anche al calcio totale olandese: «Sì, perché la passione e l’ambiente che ho trovato in Italia erano del tutto nuovi per me. Sono rimasto folgorato. . Ancora oggi quando vado a Napoli mi riempiono di affetto. Molto più che ad Amsterdam. Avevo parlato con Bearzot prima di arrivare. E anche con Tardelli, Rossi e Cabrini. Credevo di sapere cosa aspettarmi, ma Napoli era qualcosa di ancora più grande- Nella mia testa c’era sempre l’intenzione di avanzare a metà campo per creare un vantaggio numerico. E per i difensori attorno a me fu molto difficile adattarsi al mio stile, soprattutto all’inizio». In Italia c’è sempre stata grande ammirazione per il calcio olandese. Vale anche il contrario: «Per me sì: avevo 14 anni, ero in campeggio con la famiglia sul Garda e mio padre mi portò a Mantova a vedere il Milan di Rivera contro la squadra di Schnellinger. Il mio amore per il calcio italiano è nato lì. E anche il grande ciclo olandese scaturisce come reazione alle vostre squadre che dominavano in Europa: dopo la sconfitta del 1969 nella finale di Coppa Campioni contro il Milan di Rocco, Michels cercava con ostinazione il modo per batterle. E ci è riuscito». Un pensiero anche per Ronaldo («A 34 anni è un fenomeno nei 16 metri. Ha una mentalità incredibile: è un esempio per i giovani») e per la Juve che affronterà l'Ajax: «I pericoli ci sono per tutte e due, ma nel complesso la Juve è più forte. Attenzione, però, perché l’entusiasmo fa andare oltre le proprie possibilità. Bonucci ha un lancio alla Krol. È bravo , ma il nostro pallone pesava molto di più. Mi piace molto la grinta di Chiellini: testimonia una mentalità vincente, bellissima da vedere».