Kessie e i segreti del Milan: Da qui vengono nostre vitamine

Pioli li ha presi da parte e ha cominciato a parlare, a spiegare cosa voleva da loro e i giocatori hanno piano piano assimilato sempre di più le sue idee, cambiando faccia (e risultati). Questo è il segreto del Milan spiegato da Kessiè. Il centrocampista rossonero si confessa a Franco Ordine su Il Giornale e indica anche nel cambio di modulo uno dei motivi della svolta ("proprio da quello siamo ripartiti perché schierare due centrocampisti davanti alla difesa ha reso più sicura tutta la squadra") confermando che la scossa arrivò dopo quella sconfitta per 5-0 a Bergamo con l'Atalanta, quando tutti si resero conto che non si poteva andare avanti così. Dopo aver ringraziato gli scettici che non credono a un Milan da vertice ("questi ragionamenti e pronostici non fanno altro che motivarci ogni giorno di più. Sono le nostre vitamine") Kessie smentisce che la mancanza di pubblico sia un vantaggio per il Milan e non ha paura di pronunciare la parola scudetto

Noi abbiamo un mantra che ci ripete tutti i giorni mister Pioli: pensiamo a una partita alla volta. Adesso c'è il Cagliari, il resto non conta. Poi aggiungo: siamo il Milan, la storia parla per noi. E un club come il Milan non può sentirsi a disagio a parlare di scudetto. Non siamo da soli, naturalmente, a concorrere».

Ibrahimovic ha di recente regalato la play station per ringraziare chi corre per lui, proprio come Kessie ("non è vero che corro da solo. Corriamo in tanti") ma intanto il centrocampista gli ha soffiato il ruolo di rigorista

«Fin dai tempi delle nazionali giovanili del mio paese, ho cominciato a calciare i rigori. Sono abituato. E soprattutto non ho paura di sbagliare. Tutte le volte che vado sul dischetto so benissimo che ho due possibilità: fare gol oppure sbagliare. E quindi non avverto alcuna pressione particolare».

Infine la curiosità: tutti quelli del Milan lo chiamano presidente...

«Per me è un motivo di orgoglio. Perché ho una grande responsabilità che mi spinge a fare bene. Più di tutti».