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Italia, Buffon: Conte lo stesso della Juve, in campo vadano i migliori

06/09/2014 16:56

Italia, Buffon: Conte lo stesso della Juve, in campo vadano i migliori |  Sport e Vai
Quando Buffon si scagliò contro qualche suo compagno di nazionale dopo l’eliminazione ai Mondiali per mano dell’Uruguay, non fu difficile identificare in Balotelli uno degli obiettivi del portiere dell’Italia che parlò di vecchia guardia da rispettare, spedendo bordate a super Mario (“in campo si vede chi c’è e chi non c’è, non c’è”). Ora che Conte è partito proprio lasciando a casa il bomber ora del Liverpool, Buffon pensa di non aver sbagliato nel suo sfogo. Dopo aver analizzato il successo sull’Olanda in amichevole ( “Dopo neanche 10’ erano già sotto di due gol e con un uomo in meno ma è stato anche per merito nostro. Nelle amichevoli in passato spesso si creavano degli allarmi, questa è stata invece una bella risposta. Poteva essere una gara insidiosa, invece l’approccio alla gara è stato molto buono”) il portiere è tornato su quelle parole post-Mondiale: “Era successo qualcosa di sconvolgente, sportivamente parlando, e le reazioni a caldo possono assumere un’importanza maggiore di quella che realmente hanno. Avevo riportato un mio pensiero ma che non era campato in aria. Non era un discorso generazionale ma un modo di valutare il reale valore dei giocatori: in campo debbano andare i migliori”. Nella rinascita della Nazionale c’è molto merito di Antonio Conte: “Le analogie con il suo arrivo alla Juventus sono molte, il Conte che si presentò alla Juve è lo stesso che è rimasto nei tre anni successivi e che è adesso: il modo di trasmettere i suoi concetti calcistici lo rende unico e speciale. Ci vuole ovviamente una squadra che dia la massima disponibilità ad accettare ogni tipo di richiesta. Per noi alla Juve fu un obbligo dopo tanti risultati deludenti. I cicli dopo un po’ di tempo però sono destinati a finire o a non dare più quei risultati iniziali, se Conte ha fatto quel tipo di scelta è perché si è reso conto in maniera serena che qualcosa era cambiato e saremmo andati incontro a qualche difficoltà che non so se avremmo potuto superare. Se lo ritroviamo in Nazionale è invece perché ha la piena convinzione di poter fare qualcosa di straordinario. Se non crede al 100% in un progetto non lo intraprende. Lui ci crede invece come ci crediamo noi”. Da Gigi Buffon arriva anche un pensiero su Pepito Rossi: “Ho grande sintonia con lui, gli mandai anche un messaggio dopo la mancata convocazione al Mondiale, vidi il suo viso trasfigurato e sofferente. E’ un ragazzo che tiene molto a questa maglia, ci siamo scambiati messaggi veri e carini ma devo dire una cosa. Lo ritengo un amico ma nel momento in cui tanti criticarono Prandelli per la scelta di lasciarlo fuori, quanto accaduto rivaluta la sua decisione. Ora facciamolo recuperare con calma, poi magari ci darà una mano per vincere gli Europei o magari i Mondiali”. Si parla anche dei troppi stranieri che giocano in Italia: “Non c’entra il numero ma la qualità. Non fa bene al nostro movimento e questo fa sì che non riescano a sbocciare talenti nuovi. Le riforme? Il nostro spirito deve essere questo, qualcosa va inevitabilmente cambiato. Se abbiamo fallito clamorosamente negli ultimi due Mondiali e non abbiamo ancora questo serbatoio di talenti che c’era in passato è perché a monte qualcosa s’è sbagliato”. Stefano Grandi

Tags: rossi italia buffon balotelli conte

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