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Inter, Mazzarri: “Palacio è il mio nuovo Cavani”

28/09/2013 14:25

Inter, Mazzarri: “Palacio è il mio nuovo Cavani” |  Sport e Vai

Sono bastate sei partite a Walter Mazzarri per raddrizzare l’Inter sguaiata che lo scorso anno ha chiuso al nono posto e riportarla a lottare per lo scudetto. Una rivoluzione totale quella portata dell’ex tecnico del Napoli che pur senza una campagna acquisti stellare (qualche parametro zero come Campagnaro e Andreolli e gli acquisti più costosi come Icardi e Belfodil che sono solo panchinari) ha rivoltato i nerazzurri come un calzino. Con il lavoro, con schemi nuovi e con l’entusiasmo di chi ha visto realizzato un sogno nel poter dirigere finalmente una nobile del calcio italiano. Parlando a Radio Deejay Mazzarri, alla vigilia della gara con il Cagliari, palesa tutta la sua soddisfazione. Quanto abbia pagato il suo lavoro in questi mesi lo si vede con le prestazioni di chi l’anno scorso era considerato un flop di mercato, come Jonathan, e di chi come Alvarez sembrava più un equivoco tattico che un elemento prezioso.  "Siamo ancora alla quinta di campionato, è ancora presto per fare discorsi. E io come sapete preferisco i fatti alle parole. Vediamo una squadra? Sì ora si può dire. Jonathan e Ricky Alvarez? Cerco di capire già le qualità che uno ha e trovargli la posizione più idonea". Anche Palacio sembra ancor più forte dello scorso anno: "Palacio ha fatto bene anche l'anno scorso. Gioca da prima punta mobile come ha fatto anche Cavani. Nel calcio moderno ci vogliono prime punte che si muovono". All’Inter hanno il nervo scoperto di voler paragonare tutti a Mourinho. Era successo anche con Stramaccioni, e sicuramente è stato un abbaglio, e si è verificato anche ora: "Vi ringrazio, ma queste considerazioni le lascio fare agli altri. Io sono un allenatore che guarda tutto quando sposo una causa, o una squadra. Faccio un lavoro a 360°. Cerco di isolare i giocatori da tutto e da tutti”. Il nervo scoperto di Mazzarri è invece la sua ex squadra. Il tecnico nerazzurro lancia qualche frecciatina sottile: “Credo che al Napoli bastassero due o tre innesti di qualità, la squadra che ho lasciato io poteva fare il salto di qualità. La società ha lavorato benissimo, hanno preso un allenatore bravissimo che ha esperienza anche in Europa. Campagnaro mi ha preceduto di sei mesi? È una casualità, me lo trovo da tutte le parti, anche al Napoli è arrivato prima di me. Forse quando va nelle società mi richiede lui. Se ho chiesto Behrami? Lasciamo perdere, preferisco non parlare di queste aspetti". L’ultima considerazione è sul gesto polemico di Guarin dopo la sostituzione nella gara con la Fiorentina. Il centrocampista ha avuto una reazione abbastanza plateale nei confronti dei tifosi che lo fischiavano: "Lui sa benissimo che deve lavorare su sé stesso in continuità. Con il Sassuolo fece una partita perfetta. Mentre con la Fiorentina siamo andati in svantaggio e lui in quei cinque, dieci minuti sembrava frastornato e non deve succedere. La gente a San Siro quando vede qualche errore rumoreggia e lui ha sentito tutto ciò, ma nel complesso finora ha fatto bene".

Stefano Grandi


Tags: inter napoli mazzarri benitez cavani palacio jonathan

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