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Inter, Mazzarri: "Non faccio proclami e lavoro, bisogna ripartire da zero"

24/08/2013 15:49

Inter, Mazzarri: "Non faccio proclami e lavoro, bisogna ripartire da zero" |  Sport e Vai

Ha la faccia tesa ed è buon segno. Walter Mazzarri è fatto così, sempre sotto pressione, sempre con la testa a quello che ancora deve succedere e non a quello che si è fatto. Alla vigilia dell’esordio in campionato sa che la sua Inter non parte con il ruolo di favorita ma poco se ne interessa (“non lo so se siamo lepre, non mi interessa ciò che viene detto in generale. Mi interessa ciò che facciamo noi, a partire da domani") e sa che contro il Genoa domani (ore 18) a San Siro i suoi non saranno ancora al top ma si aspetta dei progressi. Di mercato non parla ("Non voglio entrarci, la società sa benissimo cosa serve e cosa no. Il resto compete ad altri”), inutile stuzzicarlo su Eto’o, della sua vecchia squadra, ovvero il Napoli parla poco ("Ho sempre detto, al Napoli ho fatto 4 anni importanti. Faccio l'in bocca al lupo a tutte le persone che hanno lavorato al mio fianco e alla gente che mi ha dato forza e calore") il suo pensiero è solo sull’Inter: "Non ci sono grandi novità e sorprese a livello della rosa, ma questo lo dovranno dire le partite che contano. Il calcio d'agosto serve per avere indicazioni dalla rosa, un conto è allenarla ogni giorno e un conto è vederlo da fuori quando allenavo il Napoli. Tante conoscenze e tante valutazioni devo farle, alcuni ragazzi sono arrivati in corsa e serve un po' di tempo". Senza Milito l’impressione è che la coppia Belfodil-Icardi non sia al top: "Ci sono i carichi di lavoro che valgono per tutti. Alla prima di campionato siamo al 60-70% di forma, vale per tutti i ragazzi e anche per loro due. In più Icardi e Belfodil devono fare un passo importante come fece ad esempio Insigne al Napoli perché si trovano in una squadra con blasone in cui tutti ti affrontano con grandi stimoli. E' presto per chiedermi queste cose adesso". Così come per chiedergli se questa Inter è lontana dal vertice: "Per me parlano i fatti e il campo, giorno dopo giorno vedremo dove arriverà l'Inter. Mi sento un allenatore esperto, è il decimo anno di Serie A e conosco questo gioco. Tutti parlano, dicono di obiettivi. Io invece lavoro, e cerco di smentire tutto. Il resto sinceramente non mi interessa, tutti sono coscienti che stiamo partendo da zero. La società è più giovane, ci sono tanti ragazzi, e l'unica cosa che si può dire è che ci vuole tempo e anche la gente ne è cosciente". Bisogna cancellare lo scorso disastroso campionato: "Non mi piace fare confronti, ma l'esperienza passata deve servire per non ripetere determinati errori. Ho dato dei consigli ai calciatori, all'esterno dico soltanto che le squadre che ho allenato in precedenza hanno sempre avuto un equilibrio tattico definito e un'identità precisa. E c'è stato anche un calcio propositivo che piace, anche in base agli uomini. Questo è ciò che cerchiamo. Ma i confronti col passato non mi piacciono. Non so quanto tutti i ragazzi hanno recepito ciò che voglio, ma rientra nel contesto della prima esperienza. E' chiaro che il terzo anno di Napoli ero più tranquillo ma perché conoscevo il 90% della squadra". La preoccupazione è soprattutto sul gioco sulle fasce: "Faccio sempre una statistica sulla mia carriera, ma gli esterni è il ruolo più difficile. Da loro voglio tante cose, è più difficile inserirsi. Un centrocampista si inserisce meglio, ha meno cose da pensare. Ogni allenatore ha le sue idee, anche la difesa a 3 e la difesa a 4 sono diverse. I tre dietro devono capirsi e integrarsi per far sì che ci sia un reparto solido tra i migliori del campionato". 


Tags: genoa inter napoli mazzarri mercato etoo

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