Inter, Mancini: Icardi può non esultare, basta che segni

L’ultimo allenatore ad aver vinto a Bergamo con l’Atalanta sulla panchina dell’Inter è stato proprio Mancini (“Segnò Balotelli e giocò da esterno sinistro, andò in rete anche Vieira") ed il tecnico nerazzurro spera di riuscire a confermarsi anche domani, per dar corpo a un sogno: tornare in corsa per l’Europa: “Non bisogna mai mollare, nel calcio bisogna fare così. Ora pensiamo all'Atalanta, poi con un filotto di vittorie tutto potrebbe cambiare". Pensare alla Champions diventa difficile guardando la classifica ma il Mancio insiste: "La Serie A ha bisogno dei grandi giocatori per tornare al top, cosa che siamo stati per 25 anni. Questa è la nostra speranza e Yaya Touré è uno di questi. Se ci riuscissimo sarebbe una grande cosa per tutti". Non si dice preoccupato dell’umore di Icardi dopo le ultime polemiche ("L'ho visto sempre tranquillo, difficilmente si preoccupa per qualcosa. L'esultanza, invece, non sarebbe un problema se facesse due gol a partita. Credo che esultare sia bellissimo. Non credo che possa rifiatare, sta molto bene e spero che continui a segnare”) né del tour de force visto che riprende l’Europa League: "Non mi preoccupa, è meglio giocare che allenarsi. L'unica cosa che mi preoccupa è il fatto di avere qualche infortunato di troppo. Speriamo di giocare il più possibile. Quanto manca per vedere la vera Inter di Mancini? Credo che ci voglia ancora del tempo". Infine un pensiero sul ruolo di Kovacic: "Mateo è giovane e non ha ancora un ruolo ben definito. Può giocare in molti ruoli ma molto dipenderà da lui, deciderà da sé. Adesso può giocare ovunque date le sue caratteristiche. Per giocare regista c'è bisogno di una testa diversa rispetto a quella di un ragazzo, ma con il tempo ci potrà arrivare. Domani potrebbe giocare titolare".

Stefano Grandi