Inter: Kondogbia e Medel due scommesse vinte da Pioli

PIOLI KONDOGBIA MEDEL - L'arrivo di Pioli ha cambiato le carte in tavola nell'ambiente nerazzurro. Il "normalizzatore", come è stato definito da numerosi addetti ai lavori, ha ridato convinzione e fiducia nei propri mezzi a calciatori che sembravano ai margini del progetto. Il suo lavoro si è basato principalmente sul piano psicologico, poichè uno stadio come San Siro difficilmente perdona due partite steccate consecutivamente da un giocatore, a prescindere se sia un giovane promettente o una stella affermata.

E' il caso di Kondogbia e Medel, per motivi differenti, ma entrambi hanno deluso le aspettative prima della gestione Pioli, venendo spesso e volentieri attaccati da tifosi e media. L'allenatore ha scommesso su di loro e i numeri e le prestazioni sono dalla sua parte. Il francese, sembra redivivo, gioca con molta sicurezza, e godendo della fiducia del mister si sente apprezzato. Anche il pubblico del Meazza ha notato i suoi progressi, e i fischi di inizio stagione si sono trasformati in applausi. Il 4-2-3-1 è il modulo che esalta maggiormente Geoffrey, che recupera una quantità industriale di palloni, e cerca di far ripartire la manovra offensiva senza eccedere con il tocco di troppo. Giocando semplice ha trovato la sua dimensione, ritornando utile al progetto nerazzurro.

Il pitbull cileno è stato "finalmente" dirottato al centro della difesa. C'è voluto Pioli per capire che il suo ruolo naturale è quello: non è un caso che in Nazionale, Gary Medel abbia sfornato le sue migliori prove. Jorge Sampaoli lo ha sempre definito un difensore centrale in grado di impostare, e il cileno lo ha ripagato vincendo la Coppa America, da migliore in assoluto della competizione. La garra del pitbull non è mai stata messa in discussione, ma una squadra come l'Inter per fare il definitivo salto di qualità, non può lasciare impostare a centrocampo(il ruolo chiave) ,un calciatore che per usare un eufemismo, non ha nella geometria la propria arma principale. Per ragioni diverse sono loro due le scommesse vinte da Pioli, un allenatore sottovalutato, molto di più che un semplice normalizzatore.

Valter Spada