Inter, digiuno di 7 anni: Dalla magica notte di Madrid al buio totale

INTER - Il 22 maggio è una data speciale per i tifosi interisti di tutto il mondo. Sette anni fa l'Inter alzava nel cielo di Madrid la terza Champions League della propria storia, nel segno del Principe Milito. Un cammino lungo, ricco di emozioni e irto di difficoltà, culminato con la storia, la leggenda del Triplete. Un timoniere che non si vedeva dai tempi di Helenio Herrera, in grado di far sentire importante anche il magazziniere di Appiano Gentile, un capitano carismatico che ha trascinato i suoi compagni di squadra nell'apoteosi più totale, e un goleador che da Principe è diventato Re. Josè Mourinho è riuscito nell'impresa più impensabile, plasmare un gruppo invincibile, che più riceveva critiche e più si rafforzava; giocatori che prima di tutto erano uomini, lottatori e guerrieri che sputavano sangue e onoravano la gloriosa maglia della Beneamata. Poi l'addio, le lacrime dello Special One sulla spalla di Materazzi lasciavano presagire un cambio di rotta, un ciclo finito.

Impensabile vedere l'Inter al settimo posto, dopo sette anni da quella magica notte di Madrid. Sono stati commessi errori madornali: il presidente Massimo Moratti ha la colpa di essere in primis un tifoso, e poi un businessman. Con la sua creatura ha speso miliardi su milardi, per puro amore dei colori nerazzurri. I rinnovi di contratto con conseguenti ingaggi moltiplicati a gente che non ne aveva più, il dilapidare un capitale ingente da custodire con cura, il tutto per gratitudine e riconoscimento verso i propri calciatori, è stato l'errore più grande.

Oggi l'Inter è una società in fase di transizione, con una proprietà cinese che vuol fare bene ed emulare i successi ottenuti in passato. Le basi ci sono, i soldi anche. Quello che manca è una dirigenza che stia ad un palmo dal naso da chi non si impegna e non giustifica gli ingaggi milionari assolutamente immotivati ed immeritati. L'Inter ha bisogno di gente che capisca il contesto, di leader, di gregari. L'Inter merita un futuro migliore perchè l'Inter è dei tifosi.

Valter Spada