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Insulti razzisti a Boateng in Pro Patria-Milan: per la Corte d'Appello il fatto non sussiste

28/05/2015 18:12

Insulti razzisti a Boateng in Pro Patria-Milan: per la Corte d'Appello il fatto non sussiste |  Sport e Vai

Ricordate la triste vicenda dell'amichevole Pro Patria-Milan del 3 gennaio 2013, quando Kevin Prince Boateng lasciò il campo indignato, esasperato per gli insulti e i cori razzisti da parte di uno sparuto gruppo di ultras della squadra di casa? Bene, dopo due anni e mezzo la Corte d'Appello di Milano ha decretato che in realtà quel pomeriggio non successe niente. Già, niente di niente. Giorni e giorni di dibattiti mediatici, discussioni, interrogazioni sul razzismo negli stadi, con l'opinione pubblica divisa tra la solidarietà a Boateng - tutto il Milan lasciò il campo al pari del ghanese - e i fautori delle innocenti "goliardate da stadio". Per la Corte d'Appello meneghina, che ha sconfessato il Tribunale di Busto Arsizio - che in primo grado aveva condannato sei tifosi, tra cui un consigliere comunale leghista, a pene da 40 a 60 giorni -, quel giorno invece non ci fu alcuna discriminazione razziale. Niente cori, niente insulti: niente di niente. Boateng ha lasciato il campo per niente.


Tags: milan milano razzismo tribunale sentenza pro patria boateng corte d'appello busto arsizio

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