Insigne stasera torna sul luogo...del delitto, a Torino lo fischieranno?

Rewind: ricordate il 22 aprile, Allianz Stadium, quella che avrebbe dovuto essere la partita decisiva per lo scudetto e che alla fine si trasformò in una tragica illusione per il Napoli e un brutto spavento per la Juve? Quel gol di Koulibaly a tempo scaduto che fece scendere in piazza tutta una città dopo l'accoglienza all'aeroporto agli eroi azzurri? Un mese e mezzo dopo Insigne e Jorginho, due dei protagonisti di quell'impresa bella e vana, tornano a Torino, in quello stesso stadio. Saranno titolari nell'Italia di Mancini che affronta l'Olanda per la terza amichevole del nuovo ciclo ma che accoglienza avranno? Prevarrà l'amore per i colori della nazionale o l'antipatia per i napoletani? Risposta abbastanza facile: soprattutto per Insigne non sarà una serata tranquilla. Lo scugnizzo di Frattamaggiore, oltre a identificare appieno la sua squadra e la sua città (è l'unico napoletano doc del gruppo) è da tempo entrato nel mirino della tifoseria bianconera. La “colpa” è quella frase un po' ingenua detta sulla Juve e le finali (“per la Juve era come una finale? Beh, loro sono abituati a perderle”) che scatenò non solo la rabbia dei fan ma anche di Chiellini che pur senza nominarlo gli rispose a brutto muso a scudetto vinto. I veleni e le polemiche post-scudetto non si sono spenti, ipotizzabile una bordata di fischi ogni volta che Insigne toccherà palla a Torino. Dovrà inventarsi qualche prodezza da fuoriclasse Lorenzinho per attirarsi almeno un pizzico di affetto ma di sicuro per lui sarà un test di maturità. Non dovrà reagire stizzoso, non dovrà protestare. Juve-Napoli, si sa, non finisce mai. Anche se in campo c'è l'Italia.

Stefano Grandi