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Il Napoli ha perso gol, sicurezza e lucidità ma è ancora lì, la svolta è adesso

11/12/2017 11:13

Il Napoli ha perso gol, sicurezza e lucidità ma è ancora lì, la svolta è adesso |  Sport e Vai

Sarri lo ha visto in crescita ma al di là di una ripresa lievemente incoraggiante i numeri – quei numeri che il tecnico azzurro invoca e snocciola sempre per legittimare il suo pensiero – dicono che il Napoli sta attraversando il periodo più buio della sua storia recente. Era dal novembre 2016 che il Napoli non rimaneva due turni di fila in Serie A senza vincere, è la prima volta nell'era Sarri che il Napoli chiude due gare consecutive di Serie A senza fare gol e proprio l'astinenza sotto rete sembra il problema principale di una squadra che aveva incantato tutti fino a fine ottobre ma che poi ha cominciato a calare. Prima strappando vittorie senza brillare e poi perdendo anche punti, sicurezza e lucidità. Alibi importanti gli infortuni, di Milik prima, di Ghoulam e Insigne poi ma basta a spiegare questa inversione di marcia? Nella prima fase di campionato 11 giocate, di cui 10 vinte e 1 solo pareggio (contro l’Inter 0-0). 2,8 punti a partita, ma soprattutto 31 gol fatti: una media di 2,8 a partita. Nelle ultime 5 partite sono arrivare 2 vittorie, 2 pari e 1 sconfitta: 1,6 punti di media. Ma soprattutto solo 3 gol segnati: 0,6 di media a partita. In Champions è arrivata l'eliminazione, figlia di 4 sconfitte con tanto di retrocessione in Europa League. E allora che fine ha fatto la squadra che – si diceva – giocava il miglior calcio d'Europa? Sarri continua a respingere al mittente l'accusa più comune, quella di aver spompato la squadra facendo giocare sempre gli stessi. Se in passato provava a mischiare le carte chiedendo un minutaggio comprensivo anche delle gare dei suoi in nazionale, ora ha parzialmente ammesso l'evidenza specificando però che per lui devono giocare sempre i migliori se si vuol vincere. Implicita la bocciatura sia al mercato di questa estate sia a quello precedente, perchè restano sempre in freezer giocatori come Rog, Giaccherini e Maksimovic oltre a Ounas. E' un fatto però che Mertens e Callejon sono senza benzina e che un'alternativa tattica non è mai neanche stata provata o cercata, nonostante le caratteristiche e la duttilità di diversi elementi (da Zielinski allo stesso Rog). I conti insomma non tornano: il tecnico fa capire che se il rinforzo davanti sarà Inglese toccherà comunque sempre a Mertens fare il centravanti e di provare nuovi moduli non ha proprio voglia né tempo. Si va avanti così, nella speranza (probabilmente fondata) che l'appannamento fisico e mentale passi, perchè da qui a febbraio non ci sono le coppe europee (e la Coppa Italia consente di far giocare le seconde linee) e con una partita a settimana e senza lo svuotamento di energie che ti porta la Champions, questa squadra non potrà che ritrovare la via smarrita. La classifica dice che il Napoli, nonostante un punto in due gare casalinghe, è lì al secondo posto a -1 dalla capolista Inter. Se davvero il peggio è alle spalle, la rimonta è più che possibile. Se però il problema è più grave bisognerà trovare altri rimedi perchè oltre a Inter e Juve ci sono anche Roma e Lazio che premono. E con l'ammucchiata che si sta creando lassù, il passo dal secondo al quinto posto è un attimo...

Stefano Grandi


Tags: napoli insigne sarri

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