Il Napoli deve tornare sulla terra: festeggiare ora è un boomerang

La notte pazza di festa, con l'accoglienza trionfale per la squadra a Capodichino, e i caroselli per le strade con tanto di tuffo nella fontana sono stati sfogo legittimo per la gioia dell'impresa a Torino con la Juventus, ma Napoli deve fare in fretta a mettere da parte entusiasmi prematuri e festeggiamenti continuati. Il rischio è l'effetto boomerang per uno scudetto che non solo non è stato ancora vinto ma che resta un'impresa. Il meno uno è ancora pesante e la beffa è che vincere 1-0 con i bianconeri non è bastato ad annullare il gap negli scontri diretti, visto che sono in perfetta parità e che la differenza reti globale (parametro che ora varrebbe in caso di arrivo a pari punti) vede la Juve avanti di 10 gol: un'enormità a 4 giornate dalla fine. Al Napoli quindi non resta che vincerle tutte e sperare nel passo falso dei bianconeri ma per fare filotto serve concentrazione, testa al campo, piedi per terra. Troppo entusiasmo ora sarebbe dannoso, ben lo sa Sarri che da qui alla fine proverà a blindare e proteggere la squadra da tutto. Se la carica dei tifosi sin dalla partenza per Torino era stata l'arma in più, ora bisogna fare in modo che la passione di una città impazzita di gioia non sia elemento di disturbo. E' vero che il calendario a confronto sulla carta è favorevole al Napoli e che la Juve ha due trasferte durissime, contro Inter e Roma, ma non è così scontato che un Napoli non adeguatamente concentrato abbia vita facile a Firenze e Genova con la Samp. Il rischio scivolata è dietro l'angolo e sarebbe imperdonabile se davvero Higuain e compagni lasciassero punti per strada. Anche perchè quel che la partita al'Allianz ha ribadito è che la condizione di alcune pedine fondamentali (leggasi Mertens, Callejon e Hamsik) non è delle migliori però servono anche i loro gol per fare bottino pieno. Basta feste dunque, e via a un mese in apnea per inseguire un sogno.

Stefano Grandi