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Gattuso: Dobbiamo far finta che col Benevento sia la Champions League

02/12/2017 14:20

Gattuso: Dobbiamo far finta che col Benevento sia la Champions League |  Sport e Vai

Miglior avversario per debuttare sulla panchina del Milan non poteva esserci per Rino Gattuso: tutto il rispetto per il Benevento ma se i sanniti sinora hanno sempre perso un motivo ci sarà e per Ringhio è l'occasione d'oro per partire col piede giusto. Lui dice di sentirsi pronto (“Non ho avuto difficoltà e mi sono sentito al meglio fin dal primo minuto di allenamento con questa squadra. La mia più grande preoccupazion è coinvolgere tutti, poi per il resto mi sento bene”), chiede pazienza (“non è un segreto che mi piaccia vedere intensità e lavoro corale. Qualcosa di nuovo abbiamo provato, ma è rimasta la difesa a 3 e abbiamo lavorato su concetti chiari") e prova a star lontano dai paragoni illustri (“"Tutti mi hanno dato molto, anche quelli con cui non ho vinto. Mi hanno lasciato qualcosa e sarebbe facile dire Ancelotti, Sacchi o Capello. Spero solo di fare bene e durare, significa che il lavoro è buono e che i risultati ci sono") ma specifica: "Quello che è stato è stato. La mia metodologia è completamente diversa da quella di Vincenzo ed è un segreto di Pulcinella. Questi ragazzi li ho trovati un po' in difficoltà, ma non significa che siano stati allenati male. Dobbiamo migliorare sull'intensità e mentalità. Le vittorie possono regalarmi tempo che certamente aiuta a lavorare serenamente, con entusiasmo e forza. Il mio Milan sarà formato da quelli che stanno meglio e lavorano al massimo. Non sto a guardare se è italiano o no perché io ho bisogno di tutti e per me, in questa settimana, è stato difficile fare delle scelte". Un erede di quello che è stato il Gattuso giocatore c'è, anzi ce ne sono due: “A livello di caratteristiche dico Kessie, mentre Bonucci ha carisma e leadership. Ma spero di averne tanti di giocatori così" ma per battere il Benevento chiede qualcosa in più: “Dobbiamo chiudere gli occhi e pensare che a bordo campo c'è la Champions League, non possiamo permetterci di sbagliarla". L'emozione c'è e anche la tensione: "Spero di dormire stanotte, ma devono farlo i miei giocatori. Io posso anche permettermi di dormire qualche ora in meno". Questa panchina era nel suo destino, almeno così dice: “Per me l'obiettivo da allenatore è sempre stato questo ma non pensavo di farcela in 4 anni. Avrei potuto entrare nello staff di Allegri 4 anni fa o allenare la Primavera già allora, ma venivo da un problema fisico e pensavo che il mio tempo fosse arrivato per chiudere qui e provare altre esperienze. Ero dispiaciuto, sapevo di lasciare qualcosa di straordinario ma volevo provare nuove esperienze". Davanti dovrebbe toccare ancora a Kalinic: “Per tanti così come per Kalinic basta un gol o una zampata per cambiare tutto. Basta un nulla per cambiare dalle cose brutte alle immagini più belle. Nikola, così come tutti gli altri, ha bisogno di fiducia ma lui se le cerca le palle gol, è sempre in posizione per segnare e questo è un parametro importante per me"

 


Tags: milan benevento gattuso

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