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Gasperini: Era meglio giocare a porte chiuse. Poi frecciate a Napoli e Roma

12/03/2020 09:49

Gasperini: Era meglio giocare a porte chiuse. Poi frecciate a Napoli e Roma |  Sport e Vai

Hanno voluto dare un segnale forte, bah. Bisognava andare avanti con le porte chiuse, io la penso così”. Giampiero Gasperini non era ancora a conoscenza del caso-Rugani ma parlando al Corriere dello sport si era schierato contro lo stop al calcio. Il tecnico dell'Atalanta - si legge sul quotidiano sportivo  - dice: "Avevo gradito quel passaggio del primo decreto che consentiva al calcio professionistico di proseguire a porte chiuse, perché la funzione sociale del calcio soprattutto in situazioni di emergenza è chiara. Il calcio come antidepressivo, come forma di sopravvivenza, è così che lo considero. Le abitudini sono importanti, e non solo per noi italiani la visione di una partita, una parentesi di leggerezza, può risultare addirittura terapeutica". Poi commenta la situazione della vita quotidiana: “Nelle strade ci sono i posti di blocco, la percezione del dramma adesso è completa. La peste, è come la peste. La nostra vita è cambiata, la vita di tutti è cambiata. Un mondo rovesciato. Ho visto che hanno spostato le partite di Europa League, tra un po’ toccherà anche alla Champions, immagino. L’Italia è avanti di venti giorni rispetto ad altri Paesi, dubito che qualcuno possa azzardare delle previsioni sulla fine di questo incubo. Per quel che ci riguarda, nel giro di poche ore siamo passati dalla gioia per aver realizzato una grande impresa alla consapevolezza di vivere qualcosa di inimmaginabile. Sento soltanto le sirene delle ambulanze. State a casa, state in famiglia, non uscite. E da queste parti, in Lombardia, siamo sufficientemente organizzati, pur se in difficoltà. Mi chiedo cosa potrebbe accadere a Roma, a Napoli”.

 


Tags: atalanta gasperini champions

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