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Figc si difende su caso-Milan: Non potevamo intervenire, speriamo nel Tas

02/07/2018 10:21

Figc si difende su caso-Milan: Non potevamo intervenire, speriamo nel Tas |  Sport e Vai

Davvero il Milan è stato lasciato solo nel braccio di ferro con l'Uefa? La Figc non si sente sotto accusa. Il dg federale Michele Uva ne parla a Radio Anch'io lo Sport su Radio 1: “La Roma e l'Inter non erano adempienti, la Uefa gli ha dato un percorso e lo stanno rispettando in modo straordinario. Nei prossimi anni le regole saranno ancora più rigide, e varranno per tutti, Milan compreso. Il Milan, ora ha le possibilità di presentare le proprie ragioni al TAS dopo che la UEFA non ha considerato il suo un percorso virtuoso per le regole del FFP. La FIGC non può fare niente, il vicepresidente della Uefa a maggior ragione. Da un punto di vista politico non parliamo di peso politico. Cosa farà il TAS? Da tifosi italiani ci auguriamo che ci siano i presupposti per rivedere il Milan in Europa League. Nel caso non dovesse essere così, sarà un momento di riflessione: le regole vanno sempre conosciute e rispettate. I controlli? Sopra di noi ci sono delle leggi dello Stato. Il passaggio di quote da un proprietario a un altro non può essere controllato dalle leggi dello Stato e la FIGC non ha poteri investigativi finanziari sui flussi. Noi abbiamo messo una regola con Tavecchio su chi comprava più del 10% delle quote ma di natura generale, ovvero su pendenze penali, su problemi di natura finanziaria, deve avere una lettera di patronato di due banche. Di più non potevamo fare, se uno volesse comprare quote di un club non potremmo impedirlo”.


 


Tags: milan uefa Figc

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