Dunga: Non pensavo di tornare, cancelleremo quel 7-1 coi tedeschi

Quando in Sudafrica il suo Brasile fu eliminato ai quarti, Carlos Dunga non pensava che avrebbe avuto una seconda chance di sedersi sulla panchina della Seleaco. E soprattutto non credeva che sarebbe successo solo quattro anni dopo. La disfatta di Scolari ai Mondiali in casa, però, ha mandato in crisi un paese intero che ora chiede a lui una rinascita che non si annuncia facile. Oggi è arrivata l’ufficializzazione della nomina di Dunga a ct e la sua prima conferenza stampa: “Lavoreremo insieme con le categorie di base. Non possiamo fare terra bruciata di quello che abbiamo fatto in questa Coppa, la tecnica e le qualità sono importanti, ma la pianificazione è fondamentale. L'obiettivo è il 2018, non possiamo scordarci però la Coppa America che viene prima ed anche le Olimpiadi che saranno in casa, qui, in Brasile. Abbiamo caratteristiche nostre, da sfruttare, ma insieme ad una pianificazione, concreta ed obiettivia. Non pensavo che sarei stato chiamato. Saneremo le ferite coi risultati, ma questi vengono col lavoro, con la pianificazione. Io non vendo un sogno, il calcio di oggi è competitivo e noi dobbiamo essere umili per capire che non siamo più i migliori ma dobbiamo lavorare molto. Dovremo farlo, per arrivare a conquistare il posto che avevamo prima". Non ha avuto dubbi Dunga nell’accettare la sfida: I numeri dicono che nel 2010 abbiamo fatto un buon lavoro, nel primo mandato, anche se sono soggetto a fare errori. Cercherò di migliorare in questi aspetti. Meglio giovani o esperti? Bisogna mixare le due cose. Devo riuscire a fare questo, il giusto mix. Dobbiamo mettere i giocatori giovani nel momento giusto. In questo Mondiale abbiamo visto un grande numero di gol. Incredibile. Ma non perché ci siano cinque attaccanti ma perché ci arrivano in cinque in attacco. Oggi il craque deve partecipare al gioco, basta vedere come gioca Robben". Dunga fa leva sull’orgoglio brasiliano: "E' vero che questa maglia pesa, ma è vero anche che pesa giocare contro di noi per un avversario. Non possiamo dire che vinceremo la Coppa, chiaro, non possiamo vendere illusioni. Sono sicuro che i risultati arriveranno, con lavoro e sacrificio. Ho vissuto in Germania, ho visto investimento nella pianificazione, sempre. Il loro è un progetto antico, non è una cosa degli ultimi anni".