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Diritti tv: Scende quota per le big, più soldi a chi fa più punti per stimolare tutti

30/10/2017 17:21

Diritti tv: Scende quota per le big, più soldi a chi fa più punti per stimolare tutti |  Sport e Vai

Sale dal 40 al 50% la quota dei diritti Tv attribuita equamente ai club di serie A (meno soldi quindi per le big), mentre scende quella attribuita sul numero dei tifosi. Salta poi completamente il riferimento (che valeva il 5%) alla popolazione residente nel comune della squadra sportiva. È una delle norme in materia di sport, il cosiddetto “pacchetto Lotti”, come si legge su Calcio e Finanza. La norma attribuisce il 50% dei diritti a tutte le squadre, il 30% sui risultati conseguiti e il 20% (prima era il 25%) in base ai ‘tifosi’ paganti nelle gare casalinghe degli ultimi 3 campionati. La tanto attesa revisione della Legge Melandri, insieme al resto del disegno di legge di bilancio 2018, ora approderà in Senato per l’esame parlamentare. Una riforma che Lotti aveva preannunciato nelle scorse settimane. «Per prima cosa abbiamo aumentato la fetta da dividere in parti uguali: dal 40% si passa al 50%. Poi si è puntato sulla meritocrazia. Da qui l’idea del 30% legato ai risultati sportivi, e nella legge abbiamo già previsto come avverrà la ripartizione», le parole del Ministro in un’intervista al Messaggero. «Un 15%, sarà in base alla classifica e ai punti ottenuti nell’ultimo campionato, una novità: l’ho voluta fortemente perché, soprattutto nelle ultime giornate, vincere, anziché pareggiare, sarà uno stimolo per ogni club. Non solo la posizione in classifica, più punti avrai fatto e più guadagnerai nella ridistribuzione», ha proseguito Lotti al Messaggero. «Un 10% verrà considerato sulla base dei risultati degli ultimi 5 anni. Poi un 5% sarà legato a risultati internazionali e nazionali a partire dalla stagione sportiva 1946/47. Infine, l’ultimo 20% sarà determinato dal pubblico di riferimento di ciascuna squadra, ma tenendo principalmente conto del numero di spettatori paganti allo stadio degli ultimi campionati».


 


Tags: ministro diritti tv riforma

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