Difesa a tre, André Silva e Calhanoglu: Montella vince col nuovo Milan

Le nette vittorie nei preliminari di coppa, il brillante successo di Crotone, quello sofferto sul Cagliari, prima della disfatta dell'Olimpico: quello di Vienna, per Vincenzo Montella, è stato il primo vero trionfo del 'nuovo' Milan. Figlio integralmente, cioè, di quel progetto costruito mattone su mattone nel corso dell'estate a suon di acquisti e investimenti di spessore. Un Milan con tanti volti inediti tra i protagonisti, capace di tornare a dettar legge in Europa dopo tanti anni.

IL 3-5-2 - Al di là degli esperimenti di Skopje, con l'Austria Vienna Montella ha testato sul serio il sistema difensivo a tre studiato apposta per esaltare un leader della retroguardia come Bonucci. Insieme a Romagnoli e Zapata, l'ex juventino ha retto senza troppi affanni alle sortite offensive, peraltro rare, degli avversari. Un cambio di rotta affrettato dopo l'imbarcata romana, ma che ha già fornito indicazioni interessanti al tecnico in ottica futura. 

IL BOMBER - Offuscato finora dagli exploit di Cutrone, André Silva ha finalmente preso la scena tutta per sé. Un investimento del genere come quello sostenuto dal Milan per il giovane portoghese non poteva essere relegato a lungo in panchina ed ecco che Silva ha fornito al tecnico la risposta giusta, con la tripletta anzitutto ma anche con i movimenti ben eseguiti per tutta la gara. In futuro ci sarà sempre più spazio per lui.

IL TALENTUOSO - Doveva essere uno dei crac del sontuoso mercato rossonero, invece sino a questo momento Calhanoglu si era quasi trasformato in un oggetto misterioso. Contro l'Austria Vienna Calhanoglu ha fatto vedere tutto ciò di cui è capace. Una prestazione straordinaria, utile a scalare gerarchie e soprattutto ad entrare davvero nel cuore dei tifosi rossoneri. 

Tommaso Rizzo