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De Laurentiis: Farei giocare gli italiani in B e nessun tetto stranieri in A

15/02/2017 16:18

De Laurentiis: Farei giocare gli italiani in B e nessun tetto stranieri in A |  Sport e Vai

"Non mi dispiace affatto che ci siano pochi italiani nel mio Napoli. Io sarei per mettere gli italiani in serie B e serie C, dove far crescere i nuovi eroi, e metterei un gap di un massimo di 25 anni. Lascerei, invece, la serie A di fare qualunque tipo di acquisto, anche extracomunitario". E' l'ultima trovata del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che si è fatto intervistare sul canale youtube del club azzurro da Walter Veltroni. L'ex segretario del Pd ha seguito gli azzurri nella trasferta di Madrid e ha posto una serie di domande al patron partenopeo. Dalle sue "interferenze" tecnico-tattiche ("rompo le scatole, rompo le scatole. Lascio molto fare, ma rompo anche le scatole quando vedo delle stranezze e dei favoritisimi. Per me chi è bravo gioca. Chi merita merita e chi non merita non merita") al feeling che ha avuto con i vari allenatori che ha avuto: "Mi sono trovato bene con tutti, perchè hanno contribuito alla mia crescita professionale. Ogni allenatore ha pregi e difetti, perchè sono persone, come me, come te. Noi piacciamo nei limiti in cui non rompiamo le scatole agli altri, non rompiamo un giocattolo. Reja aveva i suoi vantaggi, così come li aveva lo stesso Mazzarri. Quest'ultimo ci ha portato a giocare partite memorabili in Champions League con giocatori relativamente costosi. Lo stesso Benitez è stato fondamentale per la nostra crescita perchè aveva una conoscenza internazionale dei giocatori, del mondo del calcio e sapeva perfettamente come muoversi in Europa. Forse conosceva meno il mercato e il calcio italiano, tant'è che aveva avuto già dei dissaporti con l'Inter. Però io non mi posso certo lamentare, perchè se Higuain non avesse sbagliato qualche rigore di troppo saremmo arrivati non quinti ma secondi o terzi. Sarri l'ho voluto fortemente. A me piacevano due cose di lui. Mi dicevo: 'ma se sa mettere così bene in campo giocatori che sono validi, ma non così spendenti, con giocatori come Higuain, Mertens, Insigne, Reina ecc., farà benissimo. E infatti così è stato'. Poi mi faceva impazzire il fatto che lui fosse un comunista convinto. Mi piaceva il fatto che fosse un grande lettore. Mi piaceva anche che in banca giocava sui cambi e anche in quel lavoro avesse creato un concetto di grande responsabilità. Poi mi era piaciuto questa cosa che portasse la tuta. Ma che mettono a fare la giacca se per loro è scomoda? Io invece dico 'bravo Sarri perchè io posso chiedere più soldi ad acqua lete, a tutti gli sponsor che rappresento perchè il quel modo faccio una pubblicità senza fine, attraverso l'uomo immagine Sarri".  De Laurentiis avrebbe voluto Veltroni presidente di Lega ("perchè avremmo avuto bisogno di un presidente politico, non un presidente imprenditore") e Ibrahimovic centravanti del Napoli ("Non sono un uomo che invidia, ma mi piacerebbe avere quel grande gigante che adesso sta al Manchester United. Lo conobbi ad una cena a Los Angeles ed è di una simpatia unica. Quando è in campo sembra sempre incavolato, ma invece ha una famiglia meravigliosa ed è un uomo anche estremamente piacevole nella conversazione") poi rivela l'offerta fatta a Maradona: "Ci siamo incontrati, ci siamo divertiti ad ipotizzare cosa lui potesse fare. Gli ho detto: 'tu sei uno straordinario ambasciatore del partenopeismo e del Napoli nel mondo. Poichè io sto sviluppando il Napoli in Cina, il Napoli in Asia, il Napoli in Australia, il Napoli degli USA, bisogna che tu faccia l'ambasciatore. Dimmi tu cosa vuoi fare. Stiamo cercando di verificare con lui se è possibile creare varie accademy nel Mondo".

Stefano Grandi

 

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Tags: napoli aurelio de laurentiis walter veltroni

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