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De Laurentiis: Duelofeu non l'ha voluto Sarri, Politano l'avrei preso per non dar alibi

03/02/2018 09:28

De Laurentiis: Duelofeu non l'ha voluto Sarri, Politano l'avrei preso per non dar alibi |  Sport e Vai

A rileggere e risentire le tante interviste che Aurelio De Laurentiis ha distribuito a giornali e tv c'è quasi da farsi venire il mal di testa. Perchè dopo mesi di silenzi il presidente del Napoli ha vuotato il sacco su tutto. Con lucidità, con una sincerità forse eccessiva, con una tale seraficità da dare 10 al mercato che non c'è stato, quello del suo Napoli. Con le bordate lanciate ai poteri forti, ovvero la Juventus, con i dubbi che a sottrarre lo scudetto al Napoli possano essere svarioni arbitrali. Non un torrente ma una valanga, tanto che val la pena riprendere alcuni passaggi fondamentali. Il mercato è il primo. Sotto accusa per non aver acquistato rinforzi a gennaio, De Laurentiis chiarisce che lui i soldi li aveva messi a disposizione e spiega le tre trattative portate avanti e non concluse. La prima è quella di Deulofeu, e qui arriva un passaggio importante: “Ditemi: Sarri quando l’avrebbe fatto giocare? Con Maurizio abbiamo fatto una riunione di mercato a Figline Valdarno, dove mi ha detto che per lui Deulofeu non ha le caratteristiche per essere utile alla causa. Fine". Piaceva Verdi ma ha detto no. C'è l'Inter dietro il no di Verdi? "Non lo so e non mi interessa. Uno deve essere felice di venire al Napoli, altrimenti...”. Poi ancora un'altra piccola bordata al tecnico, quando spiega perchè si è cercato di prendere Politano: “Non volevo dare alibi. E' stato un po' come il poker: dopo aver passato per varie mani, ci si sente in dovere di puntare per qualcosa. Io mi sono stancato e ho detto buttiamo questi soldi dalla finestra, perché si tratta di questo in quanto il giocatore non ha le stesse qualità di Verdi e non può ricoprire tre ruoli. Fatto sta che ricevo una telefonata da Carnevali alle 22 circa, che mi parla di Farias e 20 milioni ma non di Ounas. Alle 22.15 io e Chiavelli lo chiamiamo, creiamo una quarantina di pagine di contratto e via pec alle 22.48 le facciamo arrivare nelle mani di Carnevali, che dice che ha le linee occupate. Mi arriva poi un contratto di Ounas senza timbro e senza firma, lì non capisco. Dire che è misteriosa questa cosa non interessa. Io sono fatalista: evidentemente Politano non doveva venire al Napoli. La Juve ha messo i bastoni tra le ruote? Non sono io a dirlo. Il giro l’ho capito, ma non faccio dietrologia. Sono fatalista e allora meglio così. Stimo Politano, che era entusiasta di venire al Napoli, ma non vale tutti quei soldi. E se qualcuno mi ha fatto risparmiare 29 milioni, mi ha fatto un favore, non un torto". E per i bianconeri non finisce qua: "La Juve ha i giocatori e il Napoli il gioco? Non sono d’accordo. Abbiamo grandi giocatori in rosa e siamo l’unico club in Serie A senza debiti con le banche. Siamo cresciuti tanto da quando ho preso la società su di un pezzo di carta in tribunale. Oggi il Napoli fattura un terzo della Juve, ma i nostri conti sono migliori dei loro. La Juventus però appartiene alla famiglia più potente d’Italia da 100 anni. Non è una questione di soldi, ma di rapporti che possono anche silentemente creare condizionamenti. A tutti i livelli. Un esempio? Con Sportfive loro hanno avuto in regalo due terzi dello Stadium. A me sono serviti 7 anni per transare dei finanziamenti che ho dato al Comune, altrimenti non avrei potuto giocare al San Paolo". I torinesi vengono tirati in causa anche per quanto riguarda Younes: ”Per gravi problemi famigliari ha scelto di ritardare l’arrivo a Napoli. Lo aspettiamo, a luglio sarà dei nostri, il contratto è già depositato in Lega, come per Ciciretti. Anche se c’è stata una triangolazione con i tedeschi amici degli amici... Ci pensi bene: Juve, Bayern, Eca (European club association ndr), Uefa. Ha capito il film?. Abbiamo comunque comprato dei calciatori che avremmo voluto avere già da adesso perché potevano acquisire il gioco di Sarri nel corso degli allenamenti. Non per utilizzarli nell'immediato. Abbiamo già comprato giocatori che verranno a luglio e altri ne stiamo comprando. Dobbiamo intervenire sul terzino destro, sul portiere e vari ruoli che sono nei nostri programmi e nella lente di Giuntoli”.C'è da ridiscutere il futuro di Sarri: “A me dispiacerebbe se andasse via, è una persona deliziosa e votata al lavoro come poche, è peggio di me. Su questo c'è un filo che ci unisce. Ma non posso costringerlo e dire 'Resta', se c'è una clausola ne prendiamo atto. La cancellerei volentieri. Con Maurizio ci siamo dati appuntamenti per il 9 febbraio. Ci saranno i rientri di Milik e Ghoulam, siamo stracoperti. Il tifoso vuole solo la corrida e ci rimane male sempre. Ma io non sono un politico, non devo cercare consenso. Anzi, bisogna imparare a tirarsi indietro". E sempre sul tema mercato, De Laurentiis mette nel mirino Mauro Icardi: "Se mi piacerebbe vederlo allenato da Sarri? Segnerebbe 40 gol e potrebbe diventare come Ronaldo. Icardi l'ho trattato e dopo essermi incontrato con la moglie, una donna coinvolgente e simpatica, ho offerto 55 milioni per averlo. E' un fuoriclasse. Verrà al Napoli? Perché no? Mai dire mai".  Infine capitolo scudetto, sarà decisivo lo scontro diretto a Torino? "Per me no. Saranno molto più decisivi infortuni e sviste arbitrali o “varriane”, se mi consentite il termine...Sono ancora convintissimo che la Var sia una bella novità e crea pure suspense. Però serve umiltà per migliorarla. Tipo un organo superiore che in settimana passi al setaccio tutto quello che è successo per cercare di apportare delle modifiche. A me personalmente piacciono quegli arbitri che hanno il coraggio di correre e andare a rivedere il replay di un’azione ogni volta che hanno un dubbio e possono farlo".

 


Tags: de laurentiis sarri Deulofeu

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