De Laurentiis: Con Sarri il tempo era scaduto ecco che succede con Ancelotti

L'addio a Sarri, le strategie di mercato e la convinzione di avere comunque già in mano una rosa competitiva. Aurelio De Laurentiis prova a rispondere alle tante domande dell'auditorio nell'ultima giornata di Football Leader. Si parte dal cambio di tecnico, nessun retroscena da svelare: “Non posso stare a disposizione degli altri quando sono gli altri che dovrebbero stare a disposizione del club, per cui ho detto: tempo scaduto con Sarri e ho portato Ancelotti a Napoli. Abbiamo iniziato a collaborare sia nelle due giornate romane, sia quando era a Londra che ora che è in Canada. So che vorreste sapere che giocatori compriamo ma una risposta non la posso dare. E' una condizione umana che l'erba del vicino è sempre più verde ma non ci rendiamo conto che durante il mercato offendiamo giocatori che con impegno hanno vestito i colori del Napoli, inneggiando a chi dovremmo comprare, come se non valessero nulla. Eppure ce li invidiano tutti, uno deve andare al City, uno in Cina, un altro è valutato 130 milioni. Conte voleva a tutti i costi Koulibaly e mi offriva 58 milioni. Gli dissi: Antò, fammi il favore, che ci faccio con 58 milioni, mi tengo Koulibaly. Poi ogni allenatore ha le sue convinzioni e si ragiona e si verifica. Mi auguro che Ancelotti resti 10 anni ma io non devo mai rimanere col cerino in mano e devo preoccuparmi muovendomi con obiettività, senza lasciarmi prendere la mano dall'entusiasmo. Se andate su internet vedreste che in Olanda è stata fatta una classifica dei valori italiani e dietro la Juve ci siamo noi. Davanti a Inter, Milan e Roma che hanno un fatturato superiore. Vuol dire che qui c'è tanto lavoro e tanta capacità. Non è vero poi che non do importanza al settore giovanile, pensate a Insigne e Luperto ma devo risolvere prima il problema dello stadio”.