De Laurentiis: A Sarri feci sapere che doveva cambiare modulo

“Mi ha conquistato il fatto che Sarri morisse per venire a Napoli, questa per me era una garanzia. Così non ho avuto problemi a spiegargli la mia filosofia”. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto a Radio 24 per raccontare la scelta di Sarri: “Gli ho detto: “devo difendere il club, quindi devo fare un contratto di un solo anno con opzione per altri 5 rinnovabile”. E’ il mio modo di fare, la programmazione è sempre fondamentale. Nel cinema ho sempre fatto in modo che se scegli le persone devi lasciarle lavorare, nel cinema però c’è sempre modo di intervenire per aggiustare qualcosa prima che esca il film, nel calcio no”. De Laurentiis rivela un retroscena sul modulo utilizzato dal suo Napoli: “Sarri voleva Saponara, ma al mio amico Corsi non potevo portar via tutta la squadra. Lui voleva il trequartista e io ero molto preoccupato, perché avendo 6 attaccanti temevo che non giocassero più. Infatti giocando col trequartista abbiamo fatto 2 punti in 3 partite. Così ho chiamato il ds Giuntoli e gli ho detto: faglielo capire tu, digli che dobbiamo giocare col 4-3-3, io non voglio intervenire. Devi convincerlo. Così quando ha cambiato modulo abbiamo iniziato a vincere”. Poi un paragone con Benitez: “E’ più tecnico di Rafa, nella pratica. Benitez è più un teorico, cerca di non disturbare mai l’ambiente nello spogliatoio, perché da lì arriva un’aria benefica di cui un tecnico può usufruire. Ora Sarri ha instaurato un rapporto con i calciatori, spiegandogli quello che vuole”. Sui malumori di Insigne e Mertens il patron azzurro dice: “Io sono contento così, avrei preferito non venissero multati come succederà per regolamenti interni, mi fa piacere però che si siano scaldati. Dimostra che hanno attaccamento alla maglia, servirebbero due squadre in due campionati diversi”. Sugli obiettivi stagionali De Laurentiis dice: “Se Sarri sarà capace di continuare a preparare in maniera così meticolosa ed attente, capacità che non penso possano venir meno da un momento all’altro, ce la possiamo giocare fino in fondo partita per partita, onorando la maglia ma la parolina magica non la pronuncio. I ragazzi devono essere caricati a pallettoni”. Finale con chiosa su Reina ed Higuain: “Il Pipita ha una famiglia impeccabile e straordinaria, lui è una persona trasparente e leale, è stata una nostra intuizione, Benitez voleva Damiao. Con lo staff di Higuain ci siamo invece intesi subito e sono 3 anni che sta con noi. Reina pure è straordinario, l’anno scorso non ci siamo capiti col suo agente, ora è tornato”. Stefano Grandi