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Dani Alves: Quanta ipocrisia nel calcio, quando smetto farò musica

20/02/2017 11:30

Dani Alves: Quanta ipocrisia nel calcio, quando smetto farò musica |  Sport e Vai

"Al Barcellona sono stati falsi e poco rispettosi nei miei confronti, si sono fatti avanti per offrirmi il rinnovo di contratto soltanto quando è scattata la sanzione della Fifa che ha bloccato il mercato". Intervistato dal portale spagnolo Abc Dani Alves non risparmia frecciate al suo ex club. Il terzino brasiliano, oggi alla Juventus, spara a zero e dice: "Io sto bene quando sono amato, quando questo sentimento si esaurisce me ne vado. Nelle ultime tre stagioni, ho sentito dire più volte che avrei cambiato squadra, ma nessuno della dirigenza mi ha mai detto nulla in faccia. Sono stati falsi e poco rispettosi nei miei confronti, si sono fatti avanti per offrirmi il rinnovo di contratto soltanto quando è scattata la sanzione della Fifa che ha bloccato il mercato del Barcellona. A quel punto io ho firmato con una clausola per potermi liberare; quelli che gestiscono oggi il Barcellona non hanno la minima idea di come porsi con i calciatori". Alves parla anche della sua infanzia ("sono il più piccolo di 5 fratelli, mia madre era casalinga e mio padre agricoltore, a sei anni mi svegliavo alle 4 del mattino per aiutarlo. Mi ha insegnato a essere come sono oggi, una persona felice che ama la vita") e racconta: "Il mondo del calcio è ipocrita, la fama è una "mierda", da piccolo mi esercitavo a fare autografi perchè sognavo di diventare famoso ma era l'innocenza dei bambini, ora che sono famoso mi rendo conto che c'è tanta invidia e falsità. Il razzismo? Non mi importa se mi chiamano negro, io non odio nessuno e non mi piace il vittimismo. Va data importanza solo alle cose importanti. Viviamo in una società vittimista e amara, io invece sono felice". Tra le passioni del giocatore anche i motori: "Mi sarebbe piaciuto diventare pilota di F1, mi affascina l'adrenalina di una macchina da corsa e mi piace anche cantare. Conta quello che trasmetti, non il prodotto finale. Io amo la musica e il calcio per me è un hobby. Sono convinto che in una vita precedente sono stato un cantante, da piccolo avevo un gruppo, mio fratello canta, io compongo. Quando smetterò di giocare mi concentrerò tutto sulla musica". Con i giornalisti ha un rapporto complesso: "Non mi piace che inventano notizie e manipolano la verità. A Madrid e Barcellona, ad esempio, fanno un giornalismo da bar sport, gli interessa solo la morbosità e non raccontare la verità. La mia presunta lite con Cristiano Ronaldo fu colpa della stampa". Dopo una frecciata a Mourinho ("Il suo Real Madrid non sapeva perdere, giocava sporco") un pensiero alla Juventus: "Ci piacerebbe vincere la Champions ma per ora pensiamo prima a battere il Porto".

Stefano Grandi


Tags: juventus barcellona dani alves

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