Dani Alves, da arma in più a problema? Il brasiliano deve entrare nella nuova realtà

Non è il suo miglior momento di forma, eppure alla Juventus non era partito male. Dani Alves è uno dei crucci di questo periodo della squadra bianconera. Prestazione di basso livello contro il Milan, non bene nemmeno nelle uscite precedenti. Da risorsa il brasiliano rischia di diventare un problema per Massimiliano Allegri, che avrebbe bisogno della sua qualità sulla fascia destra ma subisce troppo il leziosismo di un calciatore che sembra non essersi ancora calato nella nuova realtà.

Partiamo da un'ovvietà: la Juventus non è il Barcellona. E non è destinata ad esserlo, né per gioco né per forza d'impatto sulle partite. Sembra questo il grande problema nella testa di Dani Alves, che a volte esagera con qualche giocata di troppo, e sembra poco concreto. Non si è ancora inserito alla perfezione nei meccanismi di Allegri, che a lui chiede tutta la fascia e un sacrificio in fase di copertura notevole. La Juve, per caratteristiche, non sempre schiaccia l'avversario nella metà campo avversaria e in questo contesto tattico serve anche la fase difensiva. Ma oltre all'atteggiamento tattico il problema sembra essere il modo di intendere la partita: a Torino tacchi, giocate, coast to coast che si risolvono con un tiro in porta da 35 metri che diventa pericoloso una volta su dieci, a Torino queste cose non servono. Probabilmente contro la Sampdoria mercoledì ci sarà turn-over anche in quel ruolo: dentro Lichtsteiner, l'usato sicuro. Perché la Juventus non è il Barcellona.

Giuseppe Andriani