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Damascelli difende abbracci dopo gol: Non sono figurine

10/03/2020 13:34

Damascelli difende abbracci dopo gol: Non sono figurine |  Sport e Vai

"È stato curioso, imbarazzante e pure ridicolo, assistere negli stadi di serie A, vuoti per decreto, ai due atti recitati dai calciatori, prima e durante le partite". Tony Damascelli su Il Giornale analizza il caos di quest giorni: "Ultima vigilia con saluti prudenziali, a distanza, un cenno, una smorfia del viso, nessuna stretta di mano, né con gli avversari, né con l’arbitro, nemmeno una pacca sulle spalle, scambio veloce dei gagliardetti, sorrisi. Poi è incominciato il secondo atto: gioco, partita, contatti vigorosi, espettorazioni di vario tipo e, al momento del gol, liberi tutti, saltate le marcature tattiche, sono saltati anche il decreto e tutte le indicazioni sanitarie, dunque ammucchiate, baci, abbracci, tripudio di corpi ammassati uno sopra l’altro, un’orgia di gioia per significare la vittoria. È accaduto a Torino, dopo il gol di Dybala, era accaduto in precedenza a Milano, alla fine del successo del Genoa sul Milan con la scenetta comica dei calciatori liguri che si raccoglievano, abbracciati e a torso nudo, davanti alla curva vuota, teatro immaginario dei loro tifosi.... Già le porte chiuse sono una violenza allo spirito dello sport, alla partecipazione del popolo, del pubblico, un compromesso che non risolve il problema, ma, se dovessimo rendere i calciatori figurine di una recita già fasulla di suo, questo rappresenterebbe l’ultimo atto demagogico e ipocrita in un momento così drammatico per il Paese e non soltanto per lo sport". 


Tags: genoa milan dybala

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