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Da Lukaku parole durissime poi spiega esultanza col fucile

22/11/2020 17:24

Da Lukaku parole durissime poi spiega esultanza col fucile |  Sport e Vai

"Non siamo ancora una grande squadra". Se lo dice il tifoso medio può essere uno sfogo dettato dalla paura ma se le parole sono quelle di Romelu Lukaku c'è da crederci. A Dzan il bomber dell'Inter sembra più preoccupato che felice per il successo in rimonta contro il Torino: "perché andiamo in difficoltà così e non va bene. Nella prima ora abbiamo giocato male, eravamo in difficoltà, non avevamo cattiveria e voglia, facendo male anche la pressione. Poi ci siamo svegliati e abbiamo vinto, questa è la cosa più importante".

Lukaku non si sente il leader dello spogliatoio: "No, io sono solo un giocatore che vuole la vittoria. Non mi piace quando la gente dice che sono il leader perché ci sono tanti calciatori che hanno giocato per tanti anni qui e sono ancora qui. Io voglio fare bene, speriamo di vincere qualcosa. Dobbiamo fare meglio, oggi non abbiamo fatto benissimo. Io sto crescendo. Io cerco sempre di migliorare ogni giorno, ogni settimana. Per essere un fuoriclasse bisogna miglioare sempre. Io voglio fare il meglio per l'Inter, non dal punto di vista personale". Ulrtima battuta sull'esultanza con il fucile sua e di Lautaro: "Io e Hakimi giochiamo a un gioco che si chiama Call of Duty e vuole iniziare anche lui a giocare con noi. Così abbiamo cominciato con l'esultanza


Tags: inter lukaku lautaro martinez

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