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Cucchi rivela i segreti di Ameri e perché non diceva mai "gol"

21/06/2020 15:47

Cucchi rivela i segreti di Ameri e perché non diceva mai "gol" |  Sport e Vai

"Il racconto delle partite di Nando Martellini, che oggi può apparire vecchio e polveroso, al tempo fu rivoluzionario, grazie all'introduzione di una partecipazione emotiva prima inesistente. A fine partita, per quanto assurdo ci possa apparire oggi, si preoccupò di aver ecceduto, rotto gli schemi, scusandosi. Questo accadde perché veniva dalla radio, dove bisogna dare emozioni perché le immagini non le hai". Intervistato da tv.fanpage parla Riccardo Cucchi che svela i segreti di radiocronisti e telecronisti: "Enrico Ameri una volta mi disse che il mio più grande nemico era il silenzio: "Se sei in difficoltà, piuttosto cerca il filo d'erba mosso dal vento, ma non stare mai zitto". Il radiocronista può anche cogliere il filo d'erba. Il telecronista certi dettagli non è chiamato a vederli, è legato alla regia, realizza una didascalia per le immagini, non può raccontare qualcosa che non si sta vedendo. La radiocronaca è anche regia, siamo noi a decidere dove puntare l'occhio e cosa raccontare. Tutta la prima generazione di telecronisti passò per la radio, da Carosio a Pizzul. Potrei sbagliarmi, ma credo che noi radiofonici non abbiamo mai provato invidia per la televisione e io, personalmente, non ho mai desiderato farla, mi è capitato per richiesta dell'azienda. Non ho mai avvertito la presunta superiorità o maggiore popolarità della televisione rispetto alla radio.  Oggi percepisco che i telecronisti utilizzino una marea di parole. Questo mi fa pensare che, malgrado il trionfo della televisione, l'emozione trasmessa da una voce alla radio non abbia pari. Forse la mia è un'illusione, ma mi piace pensarlo. Ci tengo a precisare che non è una critica ai giovani colleghi telecronisti, anzi dico sinceramente che la media qualitativa della telecronaca contemporanea sia altissima". Cucchi non diceva mai "gol", ma sempre "rete".: Una scelta personale che non era legata ad altro se non alla convinzione che, radiofonicamente, la rotondità e la sonorità della parola ‘rete' alla radio non avesse paragone con il suo equivalente inglese. Gol rimane in qualche modo in gola, rete è semplice, immediata, si pronuncia bene e si adatta all'urlo del radiocronista".


Tags: radio telecronista Pizzul

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