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Conte: Del Piero e Zidane i migliori con cui ho giocato

15/10/2017 14:58

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“Quello inglese è il campionato più difficile, intenso, il più duro senza dubbio. In Spagna hai due squadre che possono vincere come il Real Madrid e il Barcellona, ogni tanto c’è l’Atletico. In Italia c’è solo la Juventus. In Germania solo il Bayern Monaco, tranne la parentesi del Borussia Dortmund di Klopp. In Francia solo il PSG, a parte l’anno scorso con la vittoria del Monaco. In Inghilterra ci sono sei squadre che possono vincere: Manchester City e United, Liverpool, Arsenal, Tottenham e Chelsea“. Antonio Conte si confessa al mensile Gq e parla della sua esperienza in Premier, senza dimenticare il suo passato bianconero da giocatore e da tecnico: “I migliori giocatori con cui ho giocato? Del Piero e Zidane. Ho fatto la mia prima esperienza da allenatore a 14 anni, ho sempre sentito che questa doveva essere la mia vita. Anche se a volte la odio, perché sento di perdere qualcosa. Se vuoi essere un buon allenatore devi sacrificare la tua vita e a volte odio il calcio per questo. Soprattutto perché devo pensarci 18 ore al giorno. Lo amo e lo odio“. Tutti apprezzano Conte anche per come “vive” le partite: “A bordo campo mi muovo, grido e corro. Questo è il mio personaggio. Durante la partita ho i battiti del cuore accelerati, ma lo faccio soprattutto per i giocatori, per tenerli sempre sul pezzo. Quando un nuovo allenatore viene assunto in un nuovo club con un nuovo gioco e nuove idee, i giocatori devono adattarsi. Non è facile né per loro né per me. Il mio modo di allenare però è di voler dare il maggior numero di consigli, in modo tale che sappiano sempre cosa fare. I giocatori probabilmente all’inizio non sono abituati a giocare con le orecchie così aperte, ma a lungo andare si adattano“. Poi le differenze tra i paesi:  “In Italia ci sono tre giornali che parlano di calcio, questo genera molta pressione. Alcuni pensano di conoscere meglio di te il tuo lavoro e di poterti dire cosa fare e come giocare. Quest’anno per me sarà migliore perché la mia famiglia si trasferirà in Inghilterra. Ma in ogni caso non è facile, perché la mia mente è sempre sul calcio. Dormo quattro o cinque ore a notte, forse. E quando dormo penso al calcio. Anche appena apro gli occhi la mattina. Molte idee mi vengono anche prima che io metta i piedi fuori dal letto. E’ tutto diverso rispetto a quando ero giocatore. Per me finiva tutto appena terminato l’allenamento. Ora, da allenatore, è tutto più difficile“.


Tags: del piero conte zidane

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