15/07/2018 16:47
Una sola amichevole, per giunta contro una squadra dilettante, conta quel che conta cioè poco o niente dopo 5 giorni di allenamento a Dimaro ma che stia nascendo un Napoli diverso appare chiaro. La vera svolta di Ancelotti e il suo punto di discontinuità dopo la gestione-Sarri si nota su parecchi aspetti - dalla marcatura a uomo sui calci piazzati alla superiore velocità di manovra, meno legata al possesso palla infinito con scarico sul regista in attesa che si creassero varchi davanti – ma un punto appare chiaro. A differenza del precedente allenatore, Sarri intende utilizzare tutta o quasi la rosa a disposizione e oggi con meraviglia si scopre che nel Napoli ce ne sono tanti e bravi. Forse anche troppi. Considerando che mancano ancora i vari nazionali impegnati ai Mondiali (tra cui pezzi da 90 come Koulibaly e Mertens oltre a Zielinski, Milik, Mario Rui) e un titolare infortunato come Ghoulam, si sono potuti apprezzare i cosiddetti oggetti misteriosi come Maksimovic e Ounas ma soprattutto si è capito che un giocatore come Diawara quest'anno si gioca molto. Ancelotti crede nelle qualità dell'ex Bologna e gli sta dedicando tempo e attenzioni per farne un centrocampista completo, in grado di giocare sia come play al posto di Hamsik che da interno. E le risposte sinora sono confortanti. Si sta allenando sui lanci, sul palleggio e sugli inserimenti Diawara. Con lui e con Fabiàn Ruiz cambia e parecchio il centrocampo del Napoli. Non c'è più il catalizzatore di palloni centrale Jorginho, e non c'è più neanche il collante del centro-sinistra Hamsik, che ora gioca centrale con libertà di impostare e avanzare se coperto ai lati. Fabian Ruiz ha già fatto vedere come calcia, splendido il gol all'incrocio, ha dimostrato – come sosteneva Ancelotti – di poter giocare sia sul centro-destra che sul centro-sinistra e probabilmente ancora deve far vedere il meglio di sé. Chi lo conosce bene assicura che lo spagnolo è capace di accelerazioni e dribbling alla Kakà. Lui per ora ha segnato un gran gol e si sta inserendo con rapidità nel gruppo azzurro. E con un Allan sempre grintoso, con un Rog che scalpita e aspettando Zielinski è facile immaginare che il centrocampo azzurro quest'anno avrà davvero molte frecce in più nel proprio arco. Benedicendo quel turnover che finora era stata parola vietata nel vocabolario azzurro.
Stefano Grandi